0

Confartigianato: Intelligenza artificiale, cresce l’Italia che innova: raddoppia l’uso dell’IA tra le piccole imprese

I nodi da scogliere: mancanza di competenze, scarsa qualità dei dati, costi elevati
lunedì, 22 Dicembre 2025
2 minuti di lettura

L’intelligenza artificiale entra con decisione nei processi produttivi delle imprese italiane, comprese quelle di piccole dimensioni. È quanto emerge dalle più recenti analisi sui dati pubblicati dall’Istat sull’utilizzo delle tecnologie digitali, che fotografano nel 2025 una diffusione rapida e sempre più estesa dell’IA nel sistema imprenditoriale. Un’evoluzione che rafforza il legame virtuoso tra innovazione tecnologica e creatività imprenditoriale, al centro della campagna di tesseramento Confartigianato 2026 “Intelligenza artigiana – Intelligenza creativa”.

Le imprese che innovano

Nel 2025 il 16,4% delle imprese con almeno 10 addetti utilizza almeno una tecnologia di intelligenza artificiale, un dato in forte crescita rispetto all’8,2% del 2024 e al 5,0% del 2023. Aumenta anche la complessità dell’adozione: la quota di imprese che impiegano almeno due tecnologie di IA raddoppia, passando dal 5,2% del 2024 al 10,6% nel 2025.
Il salto in avanti riguarda in modo significativo anche le piccole imprese, che raddoppiano l’adozione dell’IA: nel 2025 la percentuale sale al 14,2%, rispetto al 6,9% del 2024 e al 4,4% del 2023. Considerando il trend delle imprese attive, si stima un incremento del 110,8% nel numero di piccole aziende che utilizzano l’intelligenza artificiale. Nel confronto europeo, l’uso dell’IA interessa il 17,0% delle piccole imprese dell’UE27, con Germania (23,1%) e Spagna (17,2%) sopra la media, mentre Francia (15,0%) e Italia mostrano livelli simili

Dove l’intelligenza artificiale è più usata

L’adozione dell’IA risulta particolarmente elevata in alcuni comparti. In testa figurano le imprese dell’informatica e dei servizi di informazione, dove l’utilizzo raggiunge il 53% (contro il 36,7% del 2024 e il 23,6% del 2023). Seguono le attività di produzione cinematografica, video e programmi televisivi, registrazioni musicali e sonore con il 49,5% e le telecomunicazioni con il 37,3%.
Tra le imprese che utilizzano l’intelligenza artificiale, le applicazioni più diffuse riguardano l’estrazione di informazioni da testi (70,8%), l’IA generativa per linguaggi, immagini, video e audio (59,1%) e il riconoscimento vocale (41,3%). Seguono l’analisi dei dati con tecniche di machine learning (20,0%), il riconoscimento delle immagini (17,8%), l’automazione dei flussi di lavoro (17,5%) e, in misura minore, il movimento fisico delle macchine (5,9%).
Gli ambiti aziendali in cui l’IA viene adottata più frequentemente sono marketing e vendite (33,1%), organizzazione dei processi amministrativi(25,7%) e ricerca, sviluppo e innovazione (20,0%).

I problemi da risolvere

Tra le imprese che non utilizzano l’IA ma ne hanno valutato l’introduzione (11,5% del totale), emergono diversi ostacoli: la mancanza di competenze (58,6%), l’incertezza normativa (47,3%), la scarsa disponibilità o qualità dei dati(45,2%), le preoccupazioni per privacy e protezione dei dati (43,2%) e i costi elevati (43,0%). Il 14,8% delle imprese ritiene inoltre che l’adozione dell’IA non sia utile.
Sul fronte del lavoro, l’analisi del Sistema Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro conferma una forte difficoltà nel reperire profili con competenze digitali avanzate. Nel 2024, su 686.110 ingressi programmati nei settori manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi, oltre la metà (53,5%) delle figure con competenze digitali avanzate risulta di difficile reperimento.

Dove non c’è personale specializzato

Le criticità maggiori si registrano in Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Abruzzo, Valle d’Aosta, Marche, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Piemonte e Lazio, con punte superiori al 70% in alcune aree. In 26 province italiane le imprese segnalano difficoltà nel trovare oltre sei lavoratori su dieci con competenze digitali avanzate, a conferma di un divario tra domanda e offerta di professionalità che rischia di rallentare la piena diffusione dell’intelligenza artificiale nel sistema produttivo.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:

Potrebbero interessarti

Energia e Superbonus. Granelli (Confartigianato): “Priorità al taglio delle bollette e Bonus edilizia”

“Ridurre i costi dell’energia e l’impatto dell’inflazione e risolvere il…

“Spirito artigiano”. Granelli: divulgare lavoro di imprese che hanno storia e bellezza. Sapelli: creatività come forza di popolo

Si chiama “Spirito artigiano”, la nuova piattaforma sviluppata dalla Fondazione…