Duro affondo di Matteo Renzi contro il Governo e la manovra economica in discussione. In un’intervista a la Repubblica, il leader di Italia Viva accusa l’esecutivo di mancare di una strategia di lungo periodo e di limitarsi a una gestione di corto respiro. “Non hanno nessuna visione. Tirano a campare. È uno sguardo mediocre, e porterà il Paese al declino e all’inconsistenza dell’Europa. Per noi è una grande opportunità”, afferma Renzi, delineando un quadro fortemente critico delle scelte economiche del governo.
Nel mirino dell’ex presidente del Consiglio finisce in particolare il ruolo del ministro dell’Economia. “Non si è mai visto – aggiunge – un ministro dell’Economia che non solo è sotto tutela da parte di Palazzo Chigi, ma è sfiduciato dal suo stesso partito, la Lega. Siamo allo scandalo di una legge di bilancio che al 20 dicembre non ha fatto un voto”. Un’accusa che punta a sottolineare l’instabilità politica e le difficoltà parlamentari della maggioranza.
Incertezze
Renzi insiste anche sulle incertezze che accompagnano l’iter della manovra: “Balbettano. Tentennano. Infatti sono costretti a fare delle riformulazioni, come sulle pensioni”. Secondo il leader di Italia Viva, queste esitazioni indeboliscono ulteriormente la credibilità dell’azione di governo e aprono spazi politici per l’opposizione. Da qui l’analisi del quadro elettorale e delle prospettive del centrosinistra. “Se si confrontano le coalizioni siamo più o meno alla pari. Ce la giochiamo sul filo dei voti, il centrosinistra deve crederci”, sostiene Renzi, invitando le forze progressiste a un cambio di passo. La strategia indicata è chiara: “Dobbiamo giocare in contropiede e attaccarli su tasse e sicurezza”.
Sul fronte fiscale l’Ex premier rivendica le scelte dei governi precedenti: “Dobbiamo dire che loro stanno aumentando l’Irap e noi con i nostri governi l’avevamo ridotta”. E rivela come, a suo giudizio, l’opposizione abbia già messo in difficoltà la maggioranza sui temi concreti: “L’altro giorno sono andati in difficoltà quando abbiamo menato sulle questioni concrete: io al Senato, Elly Schlein e Giuseppe Conte alla Camera”.



