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Mattarella: “Democrazia, Europa e pace sono scelte di responsabilità”

Il Capo dello Stato richiama la partecipazione dei cittadini, mette in guardia da autoritarismi e tecnocrazie, ribadisce la centralità dell’Unione europea e la necessità di sicurezza, coesione sociale e impegno internazionale dell’Italia
sabato, 20 Dicembre 2025
4 minuti di lettura

La difesa della democrazia, la scelta europea, la pace come obiettivo politico e la responsabilità delle istituzioni. Sono stati questi in pratica i fili conduttori dell’intervento di Sergio Mattarella ieri alla cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile, tenutosi come di consuetudine in quel del Quirinale. “La democrazia è più forte dei suoi nemici” le prime parole del Presidente della Repubblica che ha sottolineato che questa forza si manifesta soprattutto “là dove è stata edificata con sacrificio” e dove si è radicata “nel consenso delle comunità, nelle convinzioni delle persone, nel pieno affermarsi dei diritti e dei doveri di cittadinanza”.

Il Capo dello Stato ha poi colto l’occasione per richiamare con forza un altro tema a lui molto caro, e cioè quello della partecipazione elettiva e del calo dell’affluenza alle urne: “Alle ultime elezioni regionali ha votato meno del 45% degli aventi diritto”, ha ricordato, aggiungendo che “una democrazia di astenuti, di assenti, di rassegnati è una democrazia più fragile e a subirne danno sono i cittadini”. Riflettere sull’astensionismo, ha aggiunto, “è un dovere di tutti”, perché ignorarlo significa ridurre la solidità del sistema e alimentare la disaffezione verso le istituzioni.

Le minacce al modello democratico

Secondo Mattarella il modello democratico è oggi messo alla prova da più fattori: “Appare sfidato da Stati sempre più segnati da involuzioni autoritarie che, contro la storia, si propongono come modelli alternativi”, ha detto. Ma una sfida arriva anche “dal tentativo di ignorare e cancellare il confine tra libertà e arbitrio”. In questo contesto il Presidente ha messo in guardia dal rischio che “la pretesa di rimuovere i limiti ai comportamenti individuali, unita alle potenzialità offerte dalle tecnologie, rischi di travolgere ordinamenti democratici e Stato di diritto”. Ha inoltre richiamato l’attenzione sull’emergere di nuovi poteri economici e tecnologici concentrati in poche mani, capaci di indebolire il ruolo delle istituzioni e la mediazione politica.

Europa e alleanze

La scelta dell’Europa è la strada da percorrere senza ripensamenti”, ha ribadito Mattarella. Non solo per gli impegni assunti con l’adesione ai Trattati, ma perché “soltanto l’Europa può preservare, e dare un futuro, alle conquiste che gli Stati hanno garantito per decenni con i loro ordinamenti”. Il capo dello Stato ha ricordato che “l’Europa ha costruito la pace coltivando la relazione transatlantica”, definendo questo patrimonio “irreversibile” e da tutelare. Rievocando l’ottantesimo anniversario dello sbarco in Normandia, ha richiamato il sacrificio dei giovani caduti per costruire “un tempo nuovo, in cui la pace fosse premessa e condizione per affermare nella libertà una nuova civiltà”.

Pace e scenari internazionali

La nostra comune speranza oggi ha il nome della pace”, ha poi aggiunto Mattarella che è tornato a invocare una “pace vera e giusta” capace di porre fine all’incertezza dello scenario internazionale. “Abbiamo il dovere di coltivare e consolidare ogni piccolo spiraglio che si apra rispetto ai conflitti in corso, in Ucraina come in Medioriente”, ha detto, richiamando l’obiettivo di una “pace permanente. La pace è affermazione del diritto sulla forza delle armi, condizione di libertà e sviluppo”.

Sicurezza e difesa

IL Presidente ha anche affrontato anche il tema della sicurezza nazionale: “Richiede uno sforzo convergente la definizione compiuta di una strategia di sicurezza nazionale”, ha ammonito, ricordando che i rischi attuali sono “concreti e attuali. La spesa per dotarsi di efficaci strumenti di difesa è sempre stata poco popolare”, ha riconosciuto Mattarella, ma “poche volte come ora è necessaria”, anche per contribuire alla costruzione di una difesa comune europea, intesa come deterrenza contro le guerre e tutela dello spazio condiviso di libertà.

Energia, tecnologia e IA

Un altro passaggio ha riguardato l’autonomia energetica: “Richiede comune responsabilità una politica energetica che assicuri autonomia strategica”, ha osservato il Capo dello Stato, ricordando la necessità di ulteriori impegni nella diversificazione delle fonti e nella transizione ecologica. Sull’innovazione Mattarella ha sottolineato che “un settore in cui l’Europa potrebbe aspirare a un ruolo autonomo è quello dell’Intelligenza Artificiale”, anche alla luce delle crescenti esigenze energetiche legate alle nuove tecnologie.

Economia, lavoro e coesione sociale

Sul piano economico, “l’anno che si conclude ci ha consegnato alcuni risultati positivi”, ha detto il Presidente che ha citato la crescita dell’occupazione e il controllo dei conti pubblici. “L’affidabilità del Paese è un valore preservato e da preservare”, soprattutto in presenza di un alto debito pubblico. Restano però nodi sociali irrisolti: “Non si può ignorare la condizione di oltre cinque milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà”, ha avvertito Mattarella. Se l’occupazione degli over 50 è cresciuta, “il lavoro delle donne è ancora sotto la media europea e l’occupazione dei giovani insufficiente”. Pesa inoltre il problema delle retribuzioni, in particolare quelle di primo ingresso nel mondo del lavoro.

In conclusione il Capo dello Stato ha richiamato il senso della responsabilità condivisa: ““È legittimo che ogni forza politica abbia la sua agenda. La fiducia dei cittadini è la risorsa più preziosa per lo Stato. Su di essa si basa il patto costituzionale della nostra convivenza”.

Il messaggio ai militari all’estero

Un passaggio significativo dell’impegno del Capo dello Stato si è svolto anche fuori dal tradizionale appuntamento del Quirinale. Alla vigilia delle festività, Sergio Mattarella ha rivolto un messaggio ai contingenti militari italiani impegnati nelle missioni internazionali, intervenendo al Comando Operativo di Vertice Interforze per lo scambio di auguri. Il Presidente ha ringraziato le donne e gli uomini delle Forze armate che trascorrono il Natale lontano da casa, sottolineando “il sacrificio” e insieme “il valore del compito svolto per il Paese”. Un riferimento particolare è stato dedicato alla missione italiana in Libano, definita “motivo di prestigio e di orgoglio”, in una fase delicata per l’intera regione. Mattarella ha richiamato il ruolo di stabilizzazione svolto dalla presenza internazionale e ha riconosciuto la capacità del contingente Unifil di affrontare situazioni complesse “con equilibrio, responsabilità e rispetto delle regole di ingaggio”.

Il Capo dello Stato ha inoltre evidenziato come il quadro operativo si sia fatto più difficile negli ultimi mesi, ringraziando i militari per aver gestito momenti critici e rischiosi con misura. Lo sguardo si è poi allargato all’evoluzione complessiva delle missioni italiane, segnate da un ampliamento degli obiettivi e da una crescente necessità di integrazione tra ambiti operativi, istituzionali e tecnologici. Un cambiamento che richiede adattamento continuo e cooperazione, a cui le Forze armate stanno rispondendo con efficacia.

Nel richiamare le nuove dimensioni della sicurezza, Mattarella ha citato anche l’emergere di strumenti come i droni, ormai parte strutturale degli scenari di crisi. Il ringraziamento finale è andato ai militari impegnati in numerosi teatri internazionali, testimoni dell’impegno dell’Italia per la stabilità globale.

Alla cerimonia è intervenuto anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha collocato il messaggio presidenziale in un contesto segnato da una forte instabilità internazionale, con decine di conflitti attivi nel mondo. Una fase, ha osservato, che impone un continuo adeguamento dello strumento militare e una capacità crescente di prevenire le crisi prima che diventino irreversibili.

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