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Asset russi congelati, Mosca minaccia ritorsioni. A Berlino riparte la partita sul piano di pace

domenica, 14 Dicembre 2025
2 minuti di lettura

Bruxelles irrigidisce la linea sugli asset russi mentre la diplomazia torna a concentrarsi su Berlino, dove nelle prossime ore si incontrano il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e gli inviati della Casa Bianca, con la partecipazione di leader europei. Sullo sfondo, un nuovo picco di attacchi con droni e missili, blackout estesi nel Sud dell’Ucraina e un ulteriore capitolo della guerra legale intorno ai fondi russi immobilizzati in Europa. L’Unione Europea ha deciso di rendere di fatto permanente il congelamento delle riserve della banca centrale russa custodite nel blocco, una partita che riguarda circa 210 miliardi di euro. L’obiettivo politico è duplice, mantenere i fondi fuori dalla disponibilità di Mosca e ridurre l’incertezza che accompagnava i rinnovi periodici delle misure, mentre cresce la pressione per usarli come leva finanziaria a sostegno di Kiev. Dal Cremlino arrivano avvertimenti di ritorsioni e nuovi segnali di escalation sul piano giudiziario. La banca centrale russa ha avviato un azione legale contro Euroclear in una corte di Mosca, contestando l’immobilizzazione dei titoli e dei fondi. Da Bruxelles la Commissione rivendica la solidità giuridica del quadro e richiama una tutela operativa, i depositari centrali di titoli nell’Ue possono compensare eventuali sequestri in Russia con asset russi congelati o immobilizzati detenuti in Europa, e ci si attende che Mosca continui con procedimenti definiti speculativi.

Berlino, colloqui e nodo Donbas Nato

Il fronte diplomatico si sposta sulla capitale tedesca con l’arrivo dell’inviato Steve Witkoff e di Jared Kushner e con incontri annunciati da Zelensky con partner europei per discutere basi politiche e garanzie di sicurezza. Zelensky insiste su una pace definita dignitosa e su garanzie credibili per evitare una nuova invasione, mentre Germania, Francia e Regno Unito lavorano a una revisione delle proposte statunitensi. Sul contenuto, una ricostruzione attribuita al New York Times riferisce che l’Ucraina ha consegnato agli Stati Uniti una versione aggiornata del piano che elimina molti punti ritenuti inaccettabili e respinge due richieste chiave, la consegna del Donbas alla Russia e la rinuncia all’aspirazione Nato. Una correzione che, secondo la stessa ricostruzione, renderebbe il pacchetto più sostenibile per Kiev ma potenzialmente meno gradito al Cremlino. Da Mosca, il consigliere Yuri Ushakov sostiene di non aver ancora visto le proposte elaborate da europei e ucraini e si dice scettico sul loro contributo al processo. In parallelo, Kiev respinge le accuse russe sull’esistenza di centinaia di presunti prigionieri politici in Ucraina. Secondo Rbc Ukraine, Mosca parla di quasi 500 casi e la commissaria russa Tatyana Moskalkova invoca un rilascio in nome dei diritti umani, ma le autorità ucraine ribadiscono che si tratta di procedimenti legati a collaborazionismo e spionaggio, non a opinioni politiche.

Odessa al buio e timori sul fronte missilistico

Sul terreno, la Russia ha colpito infrastrutture energetiche nel Sud, con blackout estesi nell’area di Odessa e oltre un milione di utenze senza elettricità secondo le autorità ucraine. Nella notte tra sabato e domenica, l’aeronautica ucraina riferisce di un missile e 138 droni lanciati, con 110 neutralizzati, mentre continuano danni e feriti in diverse regioni. Kiev denuncia anche un attacco contro la nave turca Viva nel Mar Nero, diretta in Egitto con carico di olio di girasole e 11 membri dell’equipaggio turchi, senza vittime segnalate. Dal lato russo, il ministero della Difesa afferma di aver abbattuto 235 droni ucraini in varie regioni e in Crimea. Infine, l’intelligence estera ucraina avverte che Mosca punta ad aumentare la produzione in serie del missile balistico a medio raggio Oreshnik e a modernizzarlo, con un dispositivo che, secondo Kiev, viene anche schierato in Bielorussia con l’Europa tra i potenziali obiettivi.

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