L’Italia “come ha sempre fatto” continuerà ad aiutare l’Ucraina per arrivare a una pace “giusta e duratura”, non a una resa incondizionata che esporrebbe anche l’Europa a gravi rischi di sicurezza. Lo ha detto il Ministro per gli Affari europei la Coesione e il Pnrr Tommaso Foti in un’intervista al Corriere della Sera, ribadendo che la maggioranza resterà unita sugli aiuti a Kiev, “a differenza dell’opposizione”. Secondo Foti, il sostegno a Kiev non serve a prolungare il conflitto ma a favorire il processo di pace, che richiede due parti disponibili. Una disponibilità che, sottolinea, finora non si è vista da parte russa, citando lanci massicci di missili contro obiettivi civili. Tra le proposte italiane, il ministro ricorda l’estensione delle tutele dell’articolo 5 della Nato all’Ucraina e il ruolo dell’Italia nella conferenza internazionale per la ricostruzione ospitata cinque mesi fa.
Foti esclude che una pace possa coincidere con una resa e richiama le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla gravità di una guerra di aggressione nel cuore dell’Europa. “Europa e Stati Uniti devono restare uniti”, afferma, sostenendo anche l’accelerazione del percorso di adesione dell’Ucraina all’Ue.
Fronte europeo
Sul fronte europeo, il ministro segnala il sì dell’Italia al blocco senza limiti di tempo degli asset russi per evitare divisioni, pur definendo la decisione “un precedente pericoloso”. Infine, sulla manovra economica, respinge le critiche e rivendica la solidità dei conti pubblici, citando le risorse per Coesione e Pnrr e uno spread intorno ai 70 punti come prova della “politica forte” del governo Meloni.



