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Nella foto: Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno Nicola Molteni, Capo della Polizia Vittorio Pisani, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo e Segretario Generale del MAeci Riccardo Guariglia

Sicurezza globale, l’Italia fa rete: a Roma il vertice degli Esperti con Interpol

venerdì, 12 Dicembre 2025
2 minuti di lettura

Si è svolta a Roma la giornata conclusiva della consueta riunione annuale della rete degli Esperti per la Sicurezza, appuntamento centrale per il coordinamento internazionale delle Forze di Polizia italiane impegnate all’estero. All’incontro hanno partecipato tutti i dirigenti delle Forze di Polizia in servizio fuori dai confini nazionali, alla presenza del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno Nicola Molteni, del Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Maria Tripodi, del Capo della Polizia Vittorio Pisani, del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo e del Segretario Generale del MAeci Riccardo Guariglia. A sottolineare il rilievo internazionale dell’evento, anche la partecipazione del Segretario Generale di Interpol Valdecy Urquiza.
Nel corso dei lavori è stato evidenziato come nel 2025 la cooperazione tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero dell’Interno abbia conosciuto un ulteriore consolidamento, rafforzando una rete strutturata di relazioni bilaterali e multilaterali che costituisce oggi un pilastro strategico per la tutela degli interessi di sicurezza della Repubblica.

La rete degli Esperti per la Sicurezza

In questo contesto, la rete degli Esperti per la Sicurezza del Dipartimento della Pubblica Sicurezza si conferma un elemento cardine della proiezione internazionale dell’Italia. Attualmente sono 50 i Paesi coperti con accrediti primari e 38 con accrediti secondari, in aree caratterizzate da elevata complessità geopolitica. L’attività svolta in contesti spesso ad alta criticità conferma l’efficacia del modello interforze italiano, fondato su competenze specialistiche, esperienza operativa e costante cooperazione con partner esteri e organismi internazionali. L’Italia continua a distinguersi nel contrasto alla criminalità organizzata transnazionale. I dati operativi del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia indicano che nel 2025 sono state portate a termine 880 estradizioni di criminali ricercati a livello internazionale.
Intenso anche lo scambio informativo: 31.000 messaggi veicolati attraverso i sistemi Europol e oltre 150.000 tramite i canali Schengen. Sul fronte del rintraccio internazionale, sono state localizzate all’estero 1.545 persone scomparse dall’Italia e 739 cittadini italiani segnalati come scomparsi in Europa. Rilevante l’attività nelle 132 indagini per sottrazione internazionale di minori, condotte in collaborazione con 28 Paesi.

Europol, Balcani e sicurezza condivisa

Le operazioni contro la grande criminalità hanno inoltre consentito la cattura di 132 latitanti, grazie all’azione interforze e alla cooperazione con le polizie straniere. In ambito Europol, l’Italia si appresta a concludere il biennio al vertice della progettualità Empact, dedicata al contrasto delle principali organizzazioni criminali europee e alla diffusione dell’approccio amministrativo antimafia italiano. I risultati delle 32 azioni operative condotte saranno resi noti a livello unionale nel 2026.
Resta strategica la presenza italiana nei Balcani, dove la Direzione Centrale della Polizia Criminale partecipa a numerosi progetti cofinanziati dalla Commissione Europea, tra cui il programma EU4FAST, con ufficio distaccato a Sarajevo. L’iniziativa ha consentito lo svolgimento di 60 attività operative contro l’immigrazione irregolare e la tratta di esseri umani, rafforzando la fiducia tra gli Stati e riducendo le aree di operatività delle reti criminali. Progetti analoghi sono attivi anche in Albania, Montenegro e Kosovo.

Prevenzione, mafie e cooperazione multilaterale

Sul versante della prevenzione, il coordinamento interforze ha favorito pattugliamenti congiunti in numerose località turistiche europee. Nel 2025 sono stati impiegati 124 operatori italiani all’estero e 61 operatori stranieri in Italia, con un sensibile incremento della percezione di sicurezza. Particolare attenzione è riservata alla cooperazione con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, soprattutto in relazione alle proiezioni delle organizzazioni criminali sudamericane in Europa e ai legami con le mafie italiane, in particolare la ’ndrangheta. Un contesto che rende indispensabile un approccio multilaterale integrato, fondato sulla sinergia tra cooperazione di polizia e giudiziaria, nel solco del cosiddetto Sistema Italia.
Nel quadro della cooperazione multilaterale con Interpol, l’Italia ha ottenuto un riconoscimento significativo con l’elezione del Dirigente Superiore della Polizia di Stato Stefano Carvelli quale delegato regionale per l’Europa nel Comitato Esecutivo dell’Organizzazione. Centrale anche il progetto I-CAN, guidato dall’Italia insieme a Italia, che ha portato all’arresto di 66 soggetti collegati alla ’ndrangheta in 14 Paesi, con 24 Stati aderenti.
Sul fronte dell’aggressione ai patrimoni illeciti, il progetto Silver Notice, promosso dall’Italia, coinvolge oltre 50 Paesi nella fase pilota. La prima Silver Notice a livello mondiale è stata emessa proprio dall’Italia, confermandone la leadership internazionale.

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