L’Ucraina si è svegliata sotto un nuovo attacco massiccio. Dalle sei e mezza del mattino, l’Aeronautica di Kiev ha segnalato l’ingresso di missili da crociera in volo verso Sumy, Chernihiv, Poltava e Cherkasy, imponendo l’allerta aerea quasi su tutto il Paese. È il terzo allarme su larga scala nel giro di 36 ore. Mosca ha impiegato droni d’attacco da nord, est e sud, seguiti da missili aerobalistici Kinzhal e da vettori balistici. Esplosioni sono state udite nella capitale e in diverse regioni orientali e meridionali.
Secondo le autorità ucraine tre persone sono rimaste ferite nella regione di Kiev. Nel distretto di Vyshhorod una donna è stata ricoverata con ferite da schegge al torace, al braccio e alla schiena, mentre una seconda donna e un uomo sono rimasti contusi a Fastiv. I bombardamenti hanno provocato incendi estesi: a Fastiv danneggiati la stazione ferroviaria e un deposito di automobili. Nel villaggio di Novi Petrivtsi un magazzino di 5.500 metri quadrati è stato distrutto dalle fiamme insieme a tre camion, mentre a Nezhylovichi è crollata un’abitazione privata. Sei regioni — Odessa, Cernihiv, Kiev, Kharkiv, Dnipropetrovsk e Mykolaiv — risultano senza elettricità dopo i raid notturni che hanno colpito infrastrutture energetiche.
Mosca afferma di aver abbattuto 116 droni ucraini nel corso della notte. Intanto gli Stati Uniti hanno approvato la vendita all’Italia di missili aria-terra della Lockheed Martin per 301 milioni di dollari, decisione che arriva mentre nel dibattito americano divampa la polemica sulla nuova dottrina strategica che descrive un’Europa in declino e «a rischio di vedere cancellata la propria civiltà entro vent’anni».
L’Alto rappresentante Ue Kaja Kallas ha replicato dal Doha Forum: “Gli Stati Uniti restano il nostro maggiore alleato. Possiamo non essere d’accordo su tutto, ma il principio dell’unità transatlantica rimane valido“.
Fronte diplomatico
Sul fronte diplomatico, a Miami si apre oggi la terza giornata di negoziati tra delegazioni Usa e ucraine. Washington riferisce «progressi» sul capitolo delle garanzie di sicurezza. Steve Witkoff e Jared Kushner hanno discusso con Kiev gli esiti del recente colloquio con la Russia, sottolineando che qualsiasi intesa dipenderà dalla disponibilità di Mosca a compiere passi concreti verso la de-escalation e la cessazione delle violenze. Il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Rustem Umerov ribadisce che la priorità di Kiev è ottenere un accordo che salvaguardi indipendenza e sovranità, e includa basi solide per la ricostruzione futura.
A Bruxelles, Ursula von der Leyen ha convocato d’urgenza un incontro con il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il premier belga Bart De Wever sul tema degli asset russi congelati. «Tutti gli Stati devono condividere lo stesso livello di rischio» ha dichiarato, auspicando un consenso entro il Consiglio europeo del 18 dicembre.



