Un accordo moderno in linea con i tempi dove sono protagonisti grandi cambiamenti. È lo spirito che anima il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro degli operai agricoli e florovivaisti,
“Si è aperto”, fa presente la Confagricoltura, “nei tempi previsti, il tavolo nazionale per il rinnovo del Contratto collettivo degli operai agricoli e florovivaisti relativo al periodo 2026–2029”. Come di consueto, le trattative si svolgono a Roma, a Palazzo Della Valle, sede di Confagricoltura, la principale associazione datoriale del settore.
Dirigenti e relatori
Nella Sala Serpieri, accanto al presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, al vicepresidente Sandro Gambuzza e al direttore generale Roberto Caponi, erano presenti tutte le sigle datoriali e sindacali. Il confronto rappresenta 180 mila aziende agricole italiane, che complessivamente impiegano circa un milione di lavoratori.
Contratti innovativi
“Numeri significativi”, osserva la Confagricoltura, “che confermano il peso dell’occupazione agricola nel contesto economico e sociale del Paese e l’importanza della contrattazione collettiva come strumento imprescindibile per regolare i rapporti di lavoro, nel solco delle consolidate relazioni sindacali che Confagricoltura considera un elemento fondamentale”
Tecnologie che ridisegnano il lavoro
“Viviamo una fase di cambiamento radicale”, ha sottolineato Giansanti aprendo i lavori, “in cui nuove tecnologie, digitalizzazione e intelligenza artificiale stanno ridisegnando il mondo del lavoro, anche nel settore primario”.
Raggiungere un accordo moderno
“Per questo”, ha sottolineato Giansanti, “Confagricoltura e tutte le parti presenti intendono raggiungere un accordo moderno, capace di garantire ai lavoratori una giusta remunerazione e alle imprese una gestione ottimale della manodopera”.



