La tensione diplomatica intorno alla guerra in Ucraina continua a crescere mentre si apre un nuovo ciclo di incontri tra le parti coinvolte. Vladimir Putin è atterrato a Nuova Delhi per la sua prima visita in India dall’inizio dell’invasione. In parallelo, Macron vola a Pechino per convincere la Cina a prendere posizione e una delegazione ucraina è arrivata negli Stati Uniti per definire con l’amministrazione Trump i prossimi passi del piano negoziale. In Europa, intanto, riaffiorano divisioni profonde sul ruolo di Washington. Il presidente russo è stato accolto personalmente da Narendra Modi, un gesto raro nella diplomazia indiana. I due leader, definendosi “amici”, hanno aperto una due giorni di colloqui mirati a rafforzare la cooperazione economica oltre i tradizionali settori dell’energia e della difesa. New Delhi punta a diversificare l’export verso la Russia con automobili, elettronica, tessili e macchinari. Putin, in un’intervista a India Today, ha elogiato la leadership di Modi e assicurato che l’India “non è un Paese che cede a pressioni”, soprattutto dopo i dazi imposti da Washington sul petrolio russo. Un’affermazione che contrasta con un’analisi recente del Carnegie Endowment, secondo cui le importazioni indiane di greggio russo sono in netto calo. Sul fronte europeo, la portavoce Maria Zakharova ha avvertito che Mosca reagirà “con la massima durezza” se l’UE procederà al prestito basato sugli asset russi congelati. Sulla stessa linea l’ex presidente Dmitri Medvedev, che ha definito il piano europeo “un casus belli”. Quanto ai rapporti con gli Stati Uniti, Putin ha dichiarato che “raggiungere un consenso non è facile, ma il presidente Trump sta provando sinceramente”, aggiungendo che Mosca dovrebbe “partecipare a questo sforzo, non ostacolarlo”. La Nato, ha detto, rappresenta una minaccia “non solo per la Russia ma anche per l’Europa”, e Mosca “continuerà a proteggere i propri interessi”.
Macron in Cina
In questo quadro, il viaggio del presidente francese a Pechino ha l’obiettivo dichiarato di convincere Xi Jinping a esercitare una pressione più incisiva su Putin. Ma un’inchiesta di Der Spiegel ha rivelato un contesto più delicato: secondo la trascrizione di una telefonata riservata con Zelensky, Macron avrebbe espresso il timore che “gli Stati Uniti possano tradire l’Ucraina sul tema territoriale”. Un allarme condiviso, secondo il settimanale, dal cancelliere tedesco Merz, dal presidente finlandese Stubb e dal segretario generale della Nato Rutte. L’Eliseo ha smentito che Macron abbia usato la parola “tradimento”, ma non ha fornito una versione alternativa. Pubblicamente, il presidente francese ha elogiato l’iniziativa diplomatica americana come “un modo per aumentare la pressione su Mosca”. In Italia, intanto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato che il nuovo decreto armi per Kiev sarà approvato “prima della fine dell’anno”, ribadendo che la politica estera è competenza di Palazzo Chigi e Farnesina.
Zelensky: “Colloqui negli USA”
Il presidente ucraino ha confermato che il segretario del Consiglio di sicurezza Rustem Umerov e il capo di Stato maggiore Andriy Hnatov sono arrivati ieri negli Stati Uniti dopo una serie di riunioni in Florida con gli emissari di Donald Trump. Le delegazioni hanno elaborato alcune “proposte condivise” prima che la squadra americana volasse a Mosca. Zelensky ha ammesso di non sapere “in che formato costruttivo” si sia svolto il confronto al Cremlino e ha previsto un nuovo contatto “oggi o forse domani”. Intanto il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha, parlando all’OSCE, ha avvertito che Kiev non accetterà “un appeasement travestito da pace”, evocando il precedente di Monaco 1938.
Pokrovsk, Odessa e Kherson
Intanto la notte è stata segnata da una serie di bombardamenti e attacchi con droni in diverse regioni ucraine. Le forze di Kiev mantengono il controllo della parte nord di Pokrovsk, nel Donbass, mentre l’esercito russo controlla ormai tutta la porzione urbana a sud della linea ferroviaria che collega Donetsk con la regione di Dnipropetrovsk, e avrebbe stabilito una testa di ponte a nord della stessa infrastruttura. Nella regione di Kherson un adulto e un bambino di sei anni sono rimasti uccisi dopo il bombardamento di aree residenziali. A Dnipropetrovsk almeno sette persone, tra cui un altro bambino, sono rimaste ferite dall’artiglieria russa. A Kharkiv sono stati presi di mira almeno due villaggi, provocando ulteriori danni e un ferito. Odessa è stata nuovamente colpita da un attacco contro le infrastrutture energetiche: un impianto della rete elettrica è stato gravemente danneggiato, lasciando oltre 50.000 persone senza corrente. “La battaglia continua”, ha dichiarato Syrskyi, sottolineando che le unità ucraine stanno resistendo nella parte settentrionale di Pokrovsk, dove si concentra la pressione delle truppe di Mosca.



