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Vladimir Putin, Presidente Russia

Zelensky in Irlanda, Witkoff arriva al Cremlino. Putin: “Se l’Europa vuole la guerra, siamo pronti”

martedì, 2 Dicembre 2025
1 minuto di lettura

L’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, è arrivato al Cremlino accompagnato da Kirill Dmitriev, capo del Fondo russo per gli investimenti diretti e rappresentante speciale del presidente russo per la cooperazione economica con i paesi stranieri. Lo riporta Interfax. Le immagini diffuse da Izvestia li mostrano entrare a piedi nel perimetro del Cremlino, “come normali visitatori”, sottolineano i media russi. Witkoff è atteso da Vladimir Putin nell’ambito dei colloqui sul piano di pace per l’Ucraina promosso dall’amministrazione Trump.
Secondo Axios, dopo la tappa a Mosca Witkoff e Jared Kushner voleranno in un paese europeo per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Una missione definita “cruciale” per comprendere le condizioni minime su cui le due parti potrebbero convergere.
Alla vigilia del colloquio, il presidente russo ha alternato aperture e avvertimenti. “Non abbiamo intenzione di fare la guerra all’Europa, ma se l’Europa lo desidera e comincia, siamo pronti da subito”, ha dichiarato Putin parlando con i giornalisti. Il Cremlino accusa diverse capitali europee di voler “ostacolare” gli sforzi americani presentando proposte “assolutamente inaccettabili” per poi attribuire alla Russia la responsabilità di un eventuale fallimento. Putin ha inoltre evocato “misure di ritorsione” contro le petroliere dei paesi che sostengono militarmente Kiev e la possibilità di “tagliare fuori l’Ucraina dal Mar Nero” per fermare gli attacchi contro la flotta che Mosca usa per eludere le sanzioni.

Fronte Nato

Sul fronte Nato, il nuovo segretario generale Mark Rutte ha espresso pieno sostegno alla missione dei delegati di Trump. “Sono convinto che questi sforzi sostenuti finiranno per ristabilire la pace in Europa”, ha dichiarato ai giornalisti, auspicando “un impegno realistico di tutte le parti” nel percorso negoziale.
Mentre il fronte diplomatico si muove, Zelensky ha fatto tappa a Dublino, dove è stato ricevuto dal premier irlandese Micheál Martin. L’Irlanda, tradizionalmente neutrale, ha annunciato nuovi aiuti: 100 milioni di euro di supporto militare non letale e 25 milioni per il settore energetico ucraino, colpito nelle ultime settimane da ondate di droni e missili russi. I due leader firmeranno un accordo denominato “Roadmap 2030”, che rafforza la cooperazione bilaterale su sicurezza, ricostruzione, istruzione e cultura.
In conferenza stampa, Martin ha definito la guerra russa una “brutale e illegale aggressione” e ha avvertito che “non si può consentire che Putin abbia successo”. Ha ricordato il sostegno umanitario irlandese, l’accoglienza di circa 120 mila rifugiati ucraini e il ruolo di un “Paese piccolo, che confida nel diritto internazionale” nel contribuire alla ricostruzione futura dell’Ucraina.
Zelensky ha ringraziato per il sostegno e ha ribadito che una pace “giusta e duratura” resta possibile solo se fondata su sicurezza, responsabilità e garanzie internazionali. Una linea che sarà al centro anche dell’incontro atteso con gli emissari americani dopo il passaggio al Cremlino.

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