Il panorama politico britannico si arricchisce di un nuovo attore: ‘Your Party’, il partito fondato da Jeremy Corbyn e dalla parlamentare Zarah Sultana. La decisione è stata ufficializzata nel corso della convention di Liverpool, dove migliaia di attivisti hanno approvato il nome e la struttura organizzativa del movimento. Il partito, nato a luglio, si propone come alternativa radicale al Labour guidato da Keir Starmer, accusato da Corbyn di aver spostato il baricentro troppo al centro. La novità più significativa riguarda la leadership: non sarà Corbyn a guidare il partito, né Sultana, ma una commissione di 16 membri scelti tra attivisti e figure non professioniste della politica. Una scelta che intende sottolineare la natura “orizzontale” e partecipativa del progetto. La convention, tuttavia, ha mostrato anche le prime tensioni. Sultana ha denunciato l’influenza di “burocrati senza volto” che minaccerebbero l’integrità del movimento, arrivando a boicottare parte dei lavori. Corbyn, dal canto suo, ha ribadito la necessità di un partito “per la giustizia, l’uguaglianza e la sostenibilità ambientale”. Il nome “Your Party” (“Il tuo partito”) vuole evocare un senso di appartenenza e inclusione, ma gli analisti sottolineano come la sfida principale sarà distinguersi dal Labour senza frammentare ulteriormente la sinistra. Alcuni osservatori parlano di un lancio “caotico”, con divergenze interne già visibili. Nonostante le difficoltà, il progetto ha suscitato entusiasmo tra i militanti delusi dalle scelte moderate di Starmer. La scommessa di Corbyn e Sultana è quella di costruire un movimento di massa capace di riportare al centro del dibattito temi come redistribuzione, welfare e transizione ecologica. La strada appare lunga e complessa, ma il battesimo di “Your Party” segna un nuovo capitolo per la sinistra britannica, che torna a interrogarsi sulla propria identità e sul rapporto con un elettorato sempre più frammentato.



