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Ecco il piano americano in 28 punti. Kiev: “Irricevibile”. L’Europa lavora a un contro-piano

venerdì, 21 Novembre 2025
1 minuto di lettura

La giornata si apre con una tensione diplomatica crescente tra Stati Uniti e Russia da un lato e Ucraina ed Europa dall’altro. Al centro c’è la bozza di piano di pace elaborata da Washington e Mosca, giudicata da alti funzionari ucraini “assurda e irricevibile”, mentre l’Europa si muove per una contro-proposta più favorevole a Kiev.
La bozza del piano Usa Russia, resa nota da Axios e da media ucraini, è un documento complesso che intreccia garanzie di sicurezza, concessioni territoriali e un vasto programma economico. Da un punto di vista geopolitico la bozza riflette l’ambizione statunitense di imporre un quadro di sicurezza stabile sull’intera regione, ma contiene concessioni territoriali e clausole politiche che difficilmente Kiev potrà accettare.
Il punto più controverso riguarda la rinuncia definitiva dell’Ucraina alla Nato, da iscrivere in Costituzione, e la contestuale modifica dello statuto dell’Alleanza per escludere Kiev “per sempre”. In cambio, gli Stati Uniti e i loro alleati europei fornirebbero garanzie di sicurezza “simili all’articolo cinque”, impegnandosi a rispondere militarmente a qualsiasi futuro attacco russo: qualsiasi “attacco armato significativo, deliberato e prolungato” contro l’Ucraina verrebbe considerato come minaccia alla sicurezza della comunità transatlantica.
Tra i punti più sensibili figurano anche:

  • la cessione de facto alla Russia di Crimea, Luhansk e Donetsk,
  • la creazione in parte dell’oblast di Donetsk di una zona cuscinetto smilitarizzata riconosciuta come territorio russo,
  • il congelamento delle linee di contatto a Kherson e Zaporizhzhia,
  • il dimezzamento dell’esercito ucraino a non più di 600.000 effettivi,
  • un patto di non aggressione tra Russia, Ucraina ed Europa.
    Kiev ottiene invece:
  • garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti,
  • la possibilità di aderire all’Unione Europea,
  • un massiccio pacchetto di ricostruzione finanziato da 200 miliardi di dollari provenienti da asset russi congelati (100 miliardi sotto gestione Usa, 100 miliardi messi dall’Europa),
  • un accesso preferenziale al mercato europeo durante il processo di adesione,
  • la ripartizione al cinquanta per cento dell’elettricità prodotta dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, che verrebbe posta sotto supervisione AIEA.

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