L’obiettivo è consolidare la cooperazione per prevenire in modo “sempre più efficace i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto imprenditoriale”. È la dichiarazione di intenti e di iniziative da proseguire promosse dal ministro degli interni Matteo Piantedosi e dal presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli che hanno firmato al Viminale un “Protocollo di legalità”.
Verifiche dei rapporti contrattuali
L’intesa, in linea con le previsioni del codice Antimafia che consente accordi con le associazioni per “estendere su base volontaria le verifiche anche ai rapporti contrattuali tra privati”, spiega la Confartigianato, “nasce per tutelare la libertà di impresa dai tentativi di condizionamento mafiosi, a garanzia dell’economia legale e della concorrenza nel mercato”.
Accesso alla banca dati

Grazie al protocollo, le sedi territoriali di Confartigianato Imprese, principale organizzazione italiana di rappresentanza dell’artigianato e della micro, piccola e media impresa, “potranno chiedere tramite le prefetture di avere accesso attraverso la Banca dati nazionale unica alle comunicazioni antimafia relative ai fornitori”, si legge nella nota della Confederazione.
La stessa organizzazione promuoverà l’adesione al protocollo da parte degli associati e avrà cura di diffondere iniziative di formazione e di approfondimento incentrate sulla cultura della legalità.
La presenza dello Stato
“L’intesa siglata”, evidenzia il ministro Matteo Piantedosi, “oltre a testimoniare la presenza concreta dello Stato al fianco di realtà produttive fondamentali per la nostra economia nel prevenire con strumenti adeguati i possibili tentativi di infiltrazione criminale nelle loro attività, vuole avviare un circuito virtuoso tra pubblico e privato finalizzato a rafforzare la capacità competitiva e di sviluppo, nella consapevolezza che facendo rete si sconfiggono le mafie”.
Un presidio sociale
“Gli artigiani e le piccole imprese”, puntualizza il presidente di Confartigianato Marco Granelli, “sono un presidio sociale ed economico nei territori e devono poter operare in un contesto trasparente, tutelato da ogni tentativo di infiltrazione criminale. Con questo Protocollo mettiamo a disposizione strumenti concreti per proteggere il lavoro degli imprenditori, sostenere la concorrenza leale e promuovere un’economia sana e responsabile”. È un impegno, conclude il leader della Confartigianato, “che assumiamo con determinazione, consapevoli che la legalità è un valore, ma anche una condizione imprescindibile per lo sviluppo”.



