In un discorso pronunciato davanti al Parlamento, la presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan ha riconosciuto che i recenti disordini legati alle elezioni municipali hanno danneggiato la reputazione internazionale del Paese. “Non possiamo ignorare ciò che è accaduto,” ha dichiarato. “Le tensioni, le violenze e le irregolarità hanno macchiato l’immagine globale della Tanzania, e dobbiamo lavorare per ripristinare la fiducia.” Le elezioni, tenutesi il 10 novembre, sono state segnate da scontri tra sostenitori del partito al governo Chama Cha Mapinduzi (CCM) e gruppi dell’opposizione, con segnalazioni di intimidazioni, arresti arbitrari e interruzioni del voto in diverse regioni, tra cui Arusha, Mwanza e Mbeya. Secondo l’ONG locale Legal and Human Rights Centre, almeno 23 persone sono rimaste ferite e oltre 100 sono state arrestate durante le proteste. La presidente Hassan, prima donna a guidare il Paese, ha cercato di bilanciare la condanna degli episodi violenti con un appello all’unità nazionale. “La democrazia non è solo voto, ma anche rispetto reciproco e trasparenza,” ha detto, annunciando l’istituzione di una commissione indipendente per indagare sulle irregolarità e proporre riforme elettorali. La comunità internazionale ha espresso preoccupazione. L’Unione Africana ha invitato le autorità tanzaniane a garantire il rispetto dei diritti civili, mentre l’Unione Europea ha chiesto chiarimenti sulle modalità di gestione del voto. Gli osservatori internazionali, pur riconoscendo il clima generalmente pacifico in molte aree, hanno segnalato “gravi lacune nella gestione dei seggi e nella protezione dei candidati dell’opposizione”. Sul piano interno, l’opposizione ha accusato il governo di voler consolidare il potere attraverso pratiche autoritarie. Freeman Mbowe, leader del partito Chadema, ha definito le elezioni “una farsa orchestrata per soffocare il dissenso”.



