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Tajani al G7: “Cessate il fuoco in Ucraina, l’Italia in prima linea per Gaza e Sudan”

mercoledì, 12 Novembre 2025
1 minuto di lettura

Si è aperta in Canada, in un clima di forte tensione internazionale, la riunione dei ministri degli Esteri del G7, con al centro i principali fronti di crisi: Ucraina, Medio Oriente, Sudan e la crescente competizione economica legata al controllo delle materie prime strategiche. L’Italia, rappresentata dal Vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, si è presentata con una doppia missione: sostenere con decisione la pace in Ucraina e rafforzare il proprio ruolo nella ricostruzione di Gaza e negli interventi umanitari in Sudan.
“Dobbiamo continuare a lavorare perché si possa arrivare a un cessate il fuoco, costringendo Putin a venire a più miti consigli. Sosteniamo l’iniziativa americana e lavoriamo per permettere all’Ucraina di difendersi con un sostegno economico, politico e militare”, ha dichiarato Tajani a margine dei lavori, confermando la linea italiana di piena solidarietà con Kyiv.

Fronte mediorientale

Sul fronte mediorientale il Ministro ha posto l’accento sulla necessità di consolidare la tregua a Gaza e garantire l’ingresso degli aiuti umanitari: “Bisogna far sì che arrivino tutti gli aiuti e i beni alimentari alla popolazione”, ha sottolineato, ricordando le missioni dell’inviato speciale italiano in Giordania, Ramallah, Israele ed Egitto, e il prossimo viaggio negli Stati Uniti “perché l’Italia sia protagonista della fase della ricostruzione e della pace”. Ampio spazio anche alla crisi in Sudan, dove gli scontri tra le fazioni militari continuano a causare una grave emergenza umanitaria. Tajani ha annunciato un piano di interventi concreti: “L’Italia sta organizzando aiuti consistenti: un aereo e una nave con materiali per i bambini arriveranno a Port Sudan prima di Natale”.
Il capo della diplomazia italiana ha inoltre richiamato l’importanza di coinvolgere “anche interlocutori che non sono qui presenti, come i Paesi del Golfo”, per costruire un fronte politico condiviso a favore della stabilità regionale.

Su Pechino

Accanto ai dossier di guerra, il G7 ha affrontato anche la questione della dipendenza economica da Pechino per l’approvvigionamento di materie prime critiche. “Non possiamo accettare che sia la Cina a dettare il prezzo delle materie prime: ne va della nostra competitività”, ha detto Tajani, invitando i partner a diversificare le fonti di approvvigionamento “guardando con maggiore attenzione ad Africa, America Latina, Australia e Nuova Zelanda”. Alla riunione partecipano, oltre ai ministri dei sette Paesi membri, anche delegazioni di Brasile, Arabia Saudita, India, Corea del Sud e Sudafrica, in un formato allargato che punta a rafforzare il dialogo con le potenze emergenti. Tra i presenti, il segretario di Stato americano Marco Rubio, la ministra canadese Anita Anand, e i rappresentanti di Francia, Germania, Regno Unito e Giappone.

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