Israele ha annunciato la riapertura del valico di Zikim, nel nord della Striscia di Gaza, per consentire l’ingresso dei camion con aiuti umanitari. La decisione, comunicata dal Cogat, l’agenzia del ministero della Difesa responsabile per le attività civili nei territori palestinesi, è stata presa “su direttiva politica” e arriva mentre cresce la pressione internazionale per facilitare l’accesso degli aiuti nella Striscia.
In Cisgiordania, invece, la tensione è tornata a salire. Decine di coloni israeliani mascherati hanno attaccato due villaggi palestinesi, Beit Lid e Deir Sharaf, incendiando veicoli e terreni agricoli prima di scontrarsi con i soldati israeliani. Quattro palestinesi sono rimasti feriti e quattro coloni sono stati arrestati. Video circolati sui social mostrano camion e edifici carbonizzati. Secondo l’ufficio umanitario delle Nazioni Unite, ottobre è stato il mese con più violenze da parte dei coloni dal 2006, con oltre 260 episodi registrati.
La condanna
Il Presidente israeliano Isaac Herzog ha condannato gli attacchi, definendoli “gravi e sconvolgenti”. “Il manipolo violento che ha agito in Samaria ha oltrepassato ogni limite. La violenza contro civili e soldati dell’Idf è intollerabile”, ha scritto su X.
Da Parigi, Emmanuel Macron ha espresso “forte preoccupazione” al presidente palestinese Mahmoud Abbas e ha avvertito che l’Unione Europea reagirà nel caso di un’annessione “parziale o totale” della Cisgiordania da parte di Israele. “La violenza dei coloni e l’accelerazione degli insediamenti minacciano la stabilità della regione e violano il diritto internazionale”, ha dichiarato il capo dell’Eliseo.
Intanto la Bbc, basandosi su immagini satellitari, ha denunciato la distruzione di oltre 1.500 edifici nelle zone di Gaza ancora sotto controllo israeliano, apparentemente avvenuta dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco del 10 ottobre. Secondo l’emittente britannica, le demolizioni potrebbero rappresentare una violazione degli accordi di tregua, ma l’esercito israeliano ha replicato che “le operazioni si sono svolte nel rispetto del quadro stabilito”.
Fronte interno
Sul fronte politico interno, il governo israeliano ha approvato in prima lettura la legge che introduce la pena di morte per i terroristi, ma solo in caso di omicidi di cittadini ebrei. Si è dimesso Ron Dermer, ministro per gli Affari strategici e stretto alleato di Benjamin Netanyahu.
In questo quadro, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, dal vertice del G7 in Canada, ha ribadito l’impegno dell’Italia per la ricostruzione di Gaza, annunciando un contributo complessivo di 60 milioni di euro e sottolineando la volontà di Roma di “partecipare in modo costruttivo ai progetti di stabilizzazione e formazione civile nei territori palestinesi”.



