Prosegue la guerra di intelligence e sabotaggi tra Russia e Ucraina. Lo Stato maggiore ucraino ha confermato ieri una serie di attacchi contro infrastrutture energetiche strategiche in territorio russo, tra cui la raffineria di Saratov e un terminal petrolifero nel porto di Feodosia, in Crimea. Kiev ha parlato di “un’operazione volta a ridurre il potenziale militare ed economico dell’aggressore”, precisando che le esplosioni hanno provocato vasti incendi e danni ai depositi di carburante. La raffineria colpita produce oltre venti tipi di prodotti, tra cui carburanti utilizzati dalle forze armate russe.
Nella notte, intanto, un attacco di droni russi ha colpito la regione ucraina di Odessa, danneggiando impianti energetici e infrastrutture di trasporto. Le autorità locali riferiscono di un ferito e di gravi difficoltà nella fornitura elettrica, temporaneamente garantita dai generatori.
Parallelamente, il Servizio di Sicurezza Federale russo (Fsb) ha dichiarato di aver sventato un piano dei servizi segreti ucraini, “coordinato dal Regno Unito”, per il sequestro di un caccia MiG-31 equipaggiato con missili ipersonici Kinzhal. Secondo Mosca, l’operazione prevedeva il reclutamento di piloti russi, ma non sono stati forniti dettagli né conferme indipendenti. Kiev non ha commentato le accuse.
Sul fronte interno, l’Ucraina è scossa da un vasto scandalo di corruzione nel settore energetico. L’Agenzia Nazionale Anticorruzione (Nabu) e la Procura Speciale (Sap) hanno annunciato l’“Operazione Midas”, che avrebbe portato alla luce un sistema criminale radicato nei ministeri dell’Energia e della Difesa, con fondi per circa 100 milioni di dollari riciclati attraverso subappalti di Energoatom, la compagnia nucleare statale.
Tra le persone perquisite figurano l’ex ministro dell’Energia e attuale ministro della Giustizia German Galushchenko e Timur Mindish, considerato vicino al presidente Volodymyr Zelensky. Quest’ultimo ha commentato nel suo discorso serale che “la lotta alla corruzione è una necessità assoluta” e ha chiesto ai funzionari di collaborare pienamente con gli investigatori.
Il Consiglio di vigilanza di Energoatom ha convocato una riunione straordinaria, promettendo “piena trasparenza e cooperazione con le autorità”. L’inchiesta arriva mentre il Paese si prepara a un nuovo inverno di bombardamenti russi sulle centrali elettriche e sul sistema energetico nazionale.
Secondo l’amministrazione militare di Kherson, dall’inizio dell’anno la regione ha subito oltre 120 mila attacchi aerei russi. Oltre 50 mila persone, tra cui 7 mila bambini, hanno già lasciato l’area per ragioni di sicurezza. Infine, secondo il Wall Street Journal, le autorità tedesche sospettano che l’ex comandante in capo dell’esercito ucraino, Valeriy Zaluzhny, possa aver avuto un ruolo diretto nel sabotaggio dei gasdotti Nord Stream nel 2022. L’indiscrezione, se confermata, aggiungerebbe un nuovo capitolo alla guerra segreta combattuta tra Mosca e Kiev sul piano energetico e dell’intelligence.



