Una violenta esplosione ha scosso il cuore di Nuova Delhi nel tardo pomeriggio del 10 novembre, quando un’auto è esplosa nei pressi della stazione metropolitana di Lal Qila, a pochi metri dal celebre Forte Rosso, patrimonio dell’UNESCO e simbolo dell’indipendenza indiana. Il bilancio provvisorio è di almeno otto morti e oltre una dozzina di feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. Secondo le prime ricostruzioni fornite dalla polizia e dai vigili del fuoco, l’esplosione è avvenuta intorno alle 19 ora locale. Le fiamme hanno rapidamente avvolto altri veicoli parcheggiati nelle vicinanze, generando una colonna di fumo visibile a chilometri di distanza. Testimoni oculari parlano di “una deflagrazione improvvisa, seguita da urla e panico”. Le autorità hanno immediatamente isolato l’area e innalzato il livello di allerta in tutta la capitale, in particolare nei luoghi di culto e nei siti turistici più frequentati. Le cause dell’esplosione restano al momento sconosciute. Il ministro dell’Interno Amit Shah ha dichiarato che “tutte le ipotesi sono al vaglio”, senza escludere la pista dell’attentato. Il primo ministro Narendra Modi ha espresso il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime e ha promesso “un’indagine rapida e trasparente per fare piena luce sull’accaduto”. L’ospedale Lok Nayak Jai, dove sono stati trasportati i feriti, ha confermato che almeno tre persone versano in condizioni critiche. Intanto, le autorità hanno rafforzato la sicurezza nei pressi delle stazioni ferroviarie e metropolitane, mentre le unità antiterrorismo stanno analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza. L’attacco, se confermato come doloso, rappresenterebbe un grave colpo alla sicurezza della capitale indiana, già messa alla prova da tensioni interne e minacce regionali. Il Forte Rosso, teatro di celebrazioni ufficiali e meta turistica di rilievo, è considerato un obiettivo simbolico di alto profilo.



