Dopo il tragico incidente del 4 novembre a Louisville, in Kentucky, la Federal Aviation Administration (FAA) ha disposto la sospensione immediata di tutti i voli operati con velivoli McDonnell Douglas MD-11. Il provvedimento arriva in seguito allo schianto di un cargo UPS, il volo 2976, precipitato pochi secondi dopo il decollo dall’aeroporto internazionale Muhammad Ali. L’aereo, diretto a Honolulu, ha perso quota rapidamente, scomparendo dai radar a soli 175 piedi di altitudine prima di esplodere in una palla di fuoco che ha coinvolto anche edifici vicini. Le indagini preliminari del National Transportation Safety Board (NTSB) indicano il distacco di uno dei tre motori come possibile causa del disastro. La FAA, in collaborazione con Boeing, ha deciso di fermare tutti gli MD-11 ancora in servizio, citando “rischi strutturali non compatibili con la sicurezza operativa”. UPS e FedEx, principali operatori del modello, hanno già bloccato oltre 50 velivoli, che rappresentano rispettivamente il 9% e il 4% delle loro flotte cargo. La decisione ha avuto ripercussioni immediate sulla logistica internazionale, con ritardi nelle consegne e la temporanea chiusura dell’hub di Louisville. Il modello MD-11, prodotto fino al 2000, era già stato ritirato dal servizio passeggeri nel 2014, ma continuava a operare nel trasporto merci. L’incidente ha riacceso il dibattito sulla longevità dei velivoli cargo e sulla necessità di rinnovare le flotte con modelli più moderni. La FAA ha annunciato che la messa a terra resterà in vigore almeno fino alla conclusione delle indagini tecniche e alla revisione completa dei protocolli di sicurezza.



