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Ucraina, nuovi raid russi: tre morti e centrali sotto pressione. L’Aiea: “Sicurezza nucleare a rischio”

Missili e droni colpiscono Dnipro, Kharkiv e Kiev: danneggiate reti elettriche e una sottostazione strategica. Zelensky chiede sanzioni più dure e nuovi sistemi di difesa per proteggere il Paese prima dell’inverno
domenica, 9 Novembre 2025
2 minuti di lettura

Una notte di raid e blackout, quella tra venerdì e sabato, ha colpito l’Ucraina: tre persone sono rimaste uccise e decine sono ferite dopo attacchi aviotrasportati e con droni che, secondo le autorità di Kiev, hanno preso di mira infrastrutture energetiche in diverse regioni del Paese.

La tensione si è ulteriormente aggravata per la minaccia alla sicurezza nucleare: l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha definito la situazione “estremamente precaria” e ha riferito che due centrali operative, Khmelnitskyy e Rivne, hanno dovuto ridurre la produzione dopo il danneggiamento di una sottostazione elettrica ritenuta fondamentale per la sicurezza degli impianti. Le autorità ucraine hanno indicato che nella sola Dnipro un condominio è stato colpito da un drone: qui si contano due vittime e 12 feriti; un’altra persona è stata uccisa nella regione di Kharkiv, dove si segnalano anche danni a impianti. Problemi alle reti si sono verificati inoltre nelle aree di Kiev e Poltava, come ha confermato la Premier ucraina Yulia Svyrydenko.

Numeri e accuse

Il Presidente Volodymyr Zelensky ha denunciato su X un’offensiva su larga scala: “La Russia ha lanciato più di 450 droni e 45 missili di vario tipo”, ha scritto, e ha chiesto un’ulteriore stretta sanzionatoria contro Mosca. In un successivo intervento il Capo dello Stato ha parlato anche di oltre 25 missili balistici, missili aerobalistici e da crociera e ha reso noto che le difese ucraine hanno neutralizzato più di 400 droni, grazie all’impiego integrato di sistemi di intercettazione, aviazione e gruppi mobili. Zelensky ha chiesto che le sanzioni colpiscano in modo più incisivo il settore energetico russo: “Per ogni attacco alle infrastrutture energetiche, mirato a danneggiare la popolazione prima dell’inverno, deve esserci una risposta che colpisca tutta l’energia russa, senza eccezioni”, ha spiegato, sollecitando decisioni concrete da Stati Uniti, Unione Europea e G7.

Il monito dell’Aiea

In un messaggio pubblicato su X, l’Aiea, citando il Direttore generale Rafael Grossi, ha messo in guardia dal possibile precipitare della situazione: la riduzione della produzione alle centrali di Khmelnitskyy e Rivne è legata al danneggiamento di una sottostazione elettrica “fondamentale per la sicurezza nucleare”. Grossi ha ribadito la necessità di moderazione e di evitare azioni che possano provocare incidenti radiologici con gravi conseguenze. L’Agenzia ha inoltre ricordato che la sicurezza delle centrali dipende dalla continuità della rete elettrica e dalla possibilità di alimentare sistemi di raffreddamento e sicurezza: ogni interruzione prolungata accresce i rischi e rende più difficile la gestione delle strutture.

Le reazioni

Di fronte all’intensificarsi degli attacchi, Kiev ha rilanciato la richiesta di rafforzare le difese antiaeree. Zelensky ha detto di confidare nel sostegno dei partner occidentali per l’acquisto di ulteriori sistemi come i Patriot e ha sollecitato un inasprimento delle misure punitive contro Mosca per tagliarle risorse e capacità operative. Il Ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha accusato direttamente la presidenza russa di volere la prosecuzione del conflitto e ha sostenuto che solo una pressione internazionale sufficiente, anche sul piano economico ed energetico, potrà costringere il Cremlino ad arrestare l’offensiva.

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