Almeno 55 persone sono rimaste ferite nell’esplosione avvenuta il 7 novembre all’interno della moschea della scuola superiore SMA 72, situata nel quartiere settentrionale di Kelapa Gading, nella capitale indonesiana. L’incidente è avvenuto durante la preghiera del venerdì, intorno a mezzogiorno, mentre centinaia di studenti erano riuniti per il sermone settimanale. Secondo le autorità locali, le esplosioni — due in rapida successione — hanno avuto origine dall’interno e dall’esterno della moschea. Il capo della polizia di Giacarta, Asep Edi Suheri, ha confermato che venti persone sono ancora ricoverate, mentre le altre hanno riportato ferite lievi o moderate. Nessuno risulta in pericolo di vita. La polizia ha identificato come principale sospettato un ragazzo di 17 anni, studente dello stesso complesso scolastico. Secondo quanto riportato da LaPresse e Il Post, il giovane è attualmente sottoposto a intervento chirurgico per le ferite riportate nell’esplosione. Le indagini sono in corso per chiarire il movente e verificare eventuali precedenti o legami con gruppi estremisti. Il complesso scolastico, che fa parte di una struttura della marina militare indonesiana, è stato immediatamente circondato da forze dell’ordine e ambulanze. Le immagini trasmesse da KompasTV mostrano studenti in fuga e soccorritori impegnati nel trasporto dei feriti verso gli ospedali cittadini. Il capo della polizia nazionale, Listyo Sigit Prabowo, ha dichiarato che “non ci sono al momento elementi sufficienti per classificare l’evento come atto terroristico”, ma ha confermato che il sospettato è tra le persone rimaste ferite e che verrà interrogato non appena le condizioni lo permetteranno. L’esplosione ha suscitato forte preoccupazione tra le famiglie degli studenti e nella comunità musulmana locale. Il ministro dell’Istruzione ha espresso solidarietà alle vittime e ha promesso un rafforzamento delle misure di sicurezza nelle scuole pubbliche.



