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Via libera definitivo alla riforma dell’Esame di Stato: cambia la Maturità, più risorse e sicurezza per le scuole

sabato, 1 Novembre 2025
1 minuto di lettura

Con 138 voti favorevoli e 91 contrari, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione del decreto per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026. Il provvedimento, voluto dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, segna una svolta nel sistema educativo italiano, introducendo modifiche sostanziali non solo all’Esame di Maturità, ma anche alla formazione tecnica, alla sicurezza degli edifici e alla valorizzazione dei docenti. Secondo quanto riferito dal ministero, la legge “introduce misure strutturali anche per il canale della formazione 4+2, per la sicurezza degli edifici scolastici e per la valorizzazione dei docenti, confermando una visione di scuola più moderna e centrata sulla crescita degli studenti”. Tra le novità, anche nuovi fondi per le scuole di Agenda Sud, 240 milioni di euro destinati al rinnovo del contratto del personale scolastico e norme più rigide per garantire la sicurezza durante i viaggi d’istruzione.

La nuova Maturità

Cuore della riforma è la revisione dell’Esame di Stato. “Con questa riforma ridiamo senso alla Maturità, restituendo valore a un passaggio decisivo del percorso formativo degli studenti”, ha dichiarato il Ministro Valditara. Dal 2026 la prova orale si concentrerà su quattro materie individuate ogni anno a gennaio, e non sarà più possibile “boicottarla”: chi si rifiuterà di rispondere o farà “scena muta” verrà bocciato. Inoltre, la valutazione finale terrà conto anche dell’impegno in attività extrascolastiche di particolare rilievo, come il volontariato o i progetti civici.

Formazione 4+2 e rapporto con il lavoro

La legge rende ordinamentale la filiera tecnologico-professionale 4+2, finora sperimentale. Si tratta di un percorso di quattro anni di istruzione tecnica e professionale, seguito da due anni di formazione terziaria in collaborazione con il sistema produttivo. L’obiettivo è creare un legame più diretto tra scuola e mondo del lavoro, favorendo competenze pratiche e innovative.

Più risorse e sicurezza

Il provvedimento interviene anche sul fronte economico e infrastrutturale: previsti aumenti in busta paga per i docenti, nuovi fondi per il potenziamento della sicurezza scolastica e per la formazione degli insegnanti. Particolare attenzione viene riservata ai trasporti e alle gite d’istruzione, con regole di sicurezza più stringenti.
È un ulteriore passo avanti verso una scuola che mette al centro la persona dello studente e ne accompagna la crescita con serietà e competenza”, ha concluso Valditara.

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