Mentre la guerra continua a mietere vittime e a distruggere città, i segnali di apertura diplomatica restano deboli e contraddittori. Nuovi bombardamenti nella notte in Ucraina. Missili e droni russi hanno colpito Kiev e altre città del Paese, provocando almeno quattro morti e diversi feriti. Secondo il sindaco della capitale, Vitali Klitschko, otto persone sono rimaste ferite solo a Kiev, dove diversi edifici e abitazioni sono andati in fiamme nei quartieri di Darnytskyi e Desniansky. “La città è sotto attacco, restate nei rifugi”, ha scritto il primo cittadino su Telegram.
Le esplosioni sono avvenute a poche ore dal nuovo vertice dei “Volenterosi” a Londra, dove il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito la richiesta di armi a lungo raggio ai partner occidentali. “Credo che possiamo fare di più sulle capacità militari, in particolare per le forniture a lungo raggio”, ha affermato il premier britannico Keir Starmer, invitando gli alleati europei ad “accelerare” il sostegno a Kiev per costringere Mosca a negoziare.
Fronte diplomatico
Intanto, sul fronte diplomatico, l’inviato speciale del Cremlino, Kirill Dmitriev, ha rilasciato un’intervista alla CNN in cui si è detto “ragionevolmente fiducioso” su un possibile accordo di pace. “Credo che Russia, Stati Uniti e Ucraina siano in realtà piuttosto vicini a una soluzione diplomatica”, ha dichiarato, accusando però la Gran Bretagna e altri Paesi europei di aver fatto pressione su Kiev per bloccare i colloqui.
Dmitriev si trova negli Stati Uniti, dove dovrebbe incontrare nelle prossime ore l’inviato americano Steve Witkoff. “Bisogna comprendere la posizione della Russia e le nostre preoccupazioni”, ha spiegato.
Nel frattempo, l’esercito ucraino ha annunciato di aver riconquistato il villaggio di Torske, nella regione di Donetsk, definito “strategico”. Secondo lo Stato Maggiore di Kiev, “fino a un centinaio di occupanti russi sono stati annientati” e “ci sono anche prigionieri”.




Se non ripagano Mosca con la stessa moneta difficilmente Putin tratterà.