La Rete L’Abuso pubblica il Rapporto nazionale 2025 e denuncia oltre mille sacerdoti e figure religiose coinvolte in casi di abuso sessuale in Italia. Il dossier segnala un aumento delle segnalazioni e definisce ancora “inadeguata” la prevenzione, basata su strumenti volontari e non obbligatori. Contestualmente è stata presentata un’istanza al Garante per l’Infanzia per chiedere un intervento statale e protocolli vincolanti a tutela dei minori negli ambienti ecclesiali. Secondo il rapporto, gli abusi riguardano parroci, religiosi, catechisti ed educatori legati a parrocchie, scuole cattoliche e oratori. Le vittime hanno in prevalenza tra i 10 e i 16 anni, ma emergono anche casi di maggiorenni vulnerabili. I dati, raccolti da atti giudiziari, indagini e testimonianze documentate, sono considerati sottostimati a causa del silenzio di molte vittime. Le richieste avanzate includono formazione obbligatoria e certificata, sportelli di ascolto indipendenti, segnalazione immediata alla magistratura e trasparenza nei trasferimenti dei religiosi segnalati.
Il dossier denuncia anche la scarsità di supporti psicologici e legali e propone un fondo nazionale di risarcimento, sul modello francese e irlandese, per non lasciare i costi sulle vittime.
Il ritardo
Nel confronto internazionale, l’Italia risulta in ritardo rispetto a Paesi come Francia, Germania, Australia e Irlanda, dove commissioni indipendenti hanno portato alla luce migliaia di casi e introdotto standard stringenti. La Rete L’Abuso sollecita il Governo a istituire una commissione d’inchiesta autono



