A pochi giorni dal vertice APEC in Corea del Sud, dove è atteso anche il presidente statunitense Donald Trump, la Corea del Nord ha effettuato una nuova serie di lanci di missili balistici, alimentando le tensioni nella regione. Secondo lo Stato Maggiore sudcoreano, i missili — presumibilmente a corto raggio — sono stati lanciati dalla provincia di Hwanghae, nel sud-ovest del Paese. Si tratta del primo test missilistico da mesi, e arriva in un momento particolarmente delicato: il viaggio di Trump in Asia è visto come un tentativo di rilanciare il dialogo con gli alleati regionali e di contenere l’influenza di Pyongyang, Pechino e Mosca. Il presidente ha confermato la sua presenza al vertice di Gyeongju, dove incontrerà il leader cinese Xi Jinping e il presidente sudcoreano Lee Jae-myung. Il test nordcoreano è stato interpretato da molti analisti come un messaggio diretto a Washington, volto a riaffermare la capacità militare del regime di Kim Jong-un. Solo pochi giorni fa, Pyongyang ha presentato il nuovo missile balistico intercontinentale Hwasong-20, descritto dai media statali come “il più potente sistema d’arma strategico nucleare” del Paese. Durante una parata militare a Pyongyang, Kim ha mostrato anche missili da crociera strategici e veicoli di lancio per droni, in presenza di ospiti internazionali come Dmitry Medvedev e il premier cinese Li Qiang. Il messaggio è chiaro: la Corea del Nord intende rafforzare la propria deterrenza e riaffermare il suo ruolo nello scacchiere asiatico. La Casa Bianca ha condannato il lancio come “provocazione inutile”, ma ha ribadito l’impegno a mantenere aperti i canali diplomatici. Il viaggio di Trump potrebbe includere anche una visita simbolica alla zona demilitarizzata tra le due Coree, come già avvenuto nel 2019. Con i missili in volo e i leader in movimento, l’Asia orientale si prepara a un vertice carico di tensioni e aspettative.