“La tutela dei lavoratori è la prima forma di giustizia nel lavoro. Un lavoro non è vero se non è anche sicuro”. Anche ieri Sergio Mattarella è tornato a parlare di un tema a lui carissimo, quello legato alle morti bianche. Lo ha fatto inviando un messaggio letto in Aula da Chiara Gribaudo, Presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro, all’interno della seconda edizione degli Stati Generali sulla Salute e Sicurezza, in programma in questi giorni alla Camera dei Deputati. Il Capo dello Stato ha lanciato un appello diretto contro l’inerzia e l’indifferenza di fronte a una “sequenza quotidiana di morti e incidenti sul lavoro” che ha definito “drammatica e inaccettabile”. Il Presidente ha ricordato come ogni giorno “uomini e donne perdano la vita mentre esercitano il loro diritto a lavorare”, e che ciò rappresenta “una ferita alla dignità della Repubblica”. Mattarella ha invocato una “alleanza per la sicurezza”, una responsabilità condivisa che deve coinvolgere istituzioni, imprese, lavoratori, sindacati e società civile. “Sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori non sono ammesse scorciatoie. Questi obiettivi devono guidare ogni scelta e ogni politica del lavoro. Le strategie di crescita e competitività del Paese non possono passare dall’allentamento delle tutele”.
Il Capo dello Stato ha invitato a fare della sicurezza “una priorità costante, non un tema da ricordare solo di fronte alle tragedie. Serve una coscienza collettiva che metta la vita umana al centro dell’agenda politica e sociale. Non possiamo più limitarci alla commozione del giorno dopo: dobbiamo costruire un sistema che prevenga, protegga e rispetti”.
“La sicurezza è una priorità nazionale”

All’apertura degli Stati Generali è intervenuta la Ministra del Lavoro Marina Calderone, che ha ribadito il valore della sicurezza come “questione nazionale e priorità assoluta del governo. La sicurezza non si cambia solo per decreto ma con una strategia, con un impegno civile che coinvolga tutti. La nostra è una Costituzione fondata sul lavoro, e non può esserci prevenzione senza una cultura diffusa della responsabilità”, ha detto la Ministra. Calderone ha rivolto un pensiero ai familiari delle vittime e ai lavoratori che hanno subito infortuni, sottolineando come “la loro voce imponga alle istituzioni rispetto, ascolto e impegno concreto. La sicurezza nelle leggi è essenziale, ma farne una cultura condivisa è altrettanto decisivo. Non è una battaglia di parte, ma una causa nazionale che deve unire il Paese”.
“Servono azioni concrete”

Durante i lavori sono intervenuti anche i Segretari generali di Uil e Cgil, che hanno richiamato l’urgenza di misure immediate. Pierpaolo Bombardieri (Uil) ha lanciato la proposta di “equiparare le famiglie delle vittime del lavoro a quelle delle vittime di mafia”, per garantire loro pari sostegno e tutela. “Chi muore lavorando lo fa per lo Stato, per la collettività. È giusto riconoscere alle famiglie la stessa dignità e assistenza”. Maurizio Landini (Cgil) ha invece denunciato un peggioramento della situazione: “Si continua a morire. Gli incidenti aumentano, gli ispettori mancano, la formazione è insufficiente. Bisogna cambiare modello d’impresa e investire nella prevenzione. La sicurezza non è un costo: è un investimento che salva vite”.
Mattarella in Belgio

Intanto ieri Mattarella ha proseguito la visita di Stato in Belgio, accompagnato da Sua Maestà il Re Filippo e la Regina Mathilde.A Marcinelle, seconda tappa del viaggio, il Capo dello Stato ha deposto due corone al monumento delle vittime della tragedia del 1956, in cui persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani, nella miniera del Bois du Cazier: “Il ricordo della tragedia è perenne, ma anche un monito per la storia del nostro lavoro”, ha detto il Capo dello Stato, che ha incontrato i superstiti e i familiari delle vittime: “Quei minatori erano italiani partiti in cerca di dignità e futuro. La loro memoria ci ricorda che il lavoro deve sempre essere sicuro e rispettato”. La tragedia di Marcinelle, una delle più gravi nella storia mineraria europea, ispirò la nascita della ‘Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo’, celebrata ogni 8 agosto: “Non si tratta solo di memoria, ma di responsabilità verso chi oggi lavora in condizioni difficili, in Italia e all’estero”, ha sottolineato.

Mattarella è poi stato accolto dal Sindaco di Bruxelles Philippe Close per un colloquio al Municipio, durante il quale sono stati ribaditi i legami storici e culturali tra Italia e Belgio. Successivamente, accompagnato dalla figlia Laura, ha visitato la Biblioteca Reale, insieme ai sovrani belgi, ricevendo in dono una preziosa riproduzione del Canto XV della Divina Commedia.