0

Bayer inaugura nuove serre all’avanguardia a Latina

venerdì, 17 Ottobre 2025
2 minuti di lettura

Ascolta il podcast

A Latina, il futuro dell’agricoltura italiana sta germogliando. Bayer ha appena inaugurato, nel suo storico centro ricerche pontino, delle avveniristiche serre ad alta tecnologia. Questo nuovo polo, frutto di un investimento di oltre 5 milioni di euro, non è solo un ampliamento: è un’accelerazione verso il domani.

L’obiettivo è ambizioso: raddoppiare l’estensione delle serre entro dicembre per tagliare drasticamente i tempi di immissione sul mercato di sementi di alta qualità. Un traguardo che segna un nuovo capitolo per l’azienda, presente in Italia da ben 125 anni. Da quattro decenni, il cuore della ricerca a Latina batte per il miglioramento genetico di meloni, angurie, melanzane e finocchi. Ora, con queste nuove strutture, si aprono fronti di specializzazione ancora più strategici su due pilastri della dieta mediterranea: pomodori e peperoni.

“È importantissimo che questa espansione sia proprio in Italia”, ha dichiarato Patrick Garlich, Amministratore Delegato di Bayer Crop Science Italia, durante l’evento per la stampa. “Questo è uno dei mercati più importanti per l’agricoltura e siamo orgogliosi di poter sviluppare varietà vegetali in linea con i bisogni degli agricoltori italiani e adatte al clima mediterraneo”.

L’emozione per questo traguardo è palpabile. “Sono 25 anni che aspettavo questo momento”, ha sottolineato Francesco della Rocca, Head of Operations del Centro. “Si tratta di un traguardo molto importante per noi, ma siamo ancora all’inizio di un percorso. Oggi i lavoratori fissi sono 23, ma considerando anche gli stagionali si arriva a circa 70. Questa implementazione ci permette di mantenere lungo tutto l’anno molti più lavoratori”.

Cuore pulsante di questo ecosistema dell’innovazione è la figura del genetista. È lui, come spiega Elen Jones Evans, a dover anticipare le sfide del futuro. “Una delle più grandi sfide resta l’incertezza del clima e per questo servono varietà vegetali resilienti. Il nostro compito è capire le esigenze del mercato, non solo quelle presenti, ma anche quelle future, perché per sviluppare una nuova varietà ci vogliono degli anni”. Un lavoro che non si svolge in una torre d’avorio, ma a stretto contatto con la terra: “Interagiamo con diverse figure professionali sul territorio e queste informazioni vengono poi tradotte in un piano di ricerca mirato”.

Al centro di tutto c’è una parola d’ordine: sostenibilità. “Dobbiamo tenere in alta considerazione l’impatto ambientale delle colture, ma la sostenibilità deve essere anche economica”, chiarisce Mauro Ferrari, Unit Lead Vegetables by Bayer Italia. “E vale per tutti gli attori della filiera: dai produttori fino alla distribuzione e anche il produttore finale che deve avere a disposizione un prodotto di alta qualità”.

L’importanza di questo polo tecnologico va ben oltre i suoi confini, come ha ribadito l’assessore comunale Antonio Cosentino, sottolineando il legame simbiotico tra Bayer e la città di Latina. E Massimiliano Giansanti, presidente di COPA, ha chiuso con una metafora potente: “Il successo della ricerca che porta avanti Bayer è anche il successo di un intero settore produttivo. Come le piante, gli agricoltori necessitano di cure e dell’ambiente giusto e in questo modo sono estremamente produttivi”.

A Latina, non si costruiscono solo serre. Si sta costruendo la resilienza, la qualità e il futuro dell’agricoltura italiana.

La Discussione AI