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NAPOLI – “Finalmente abbiamo ritrovato i nostri nazionali, anche se molti arrivano da due partite intense. Buongiorno è tornato in gruppo, ha già accumulato tre o quattro sedute con noi. Stesso discorso per Politano, di nuovo al lavoro con i compagni. Rrahmani procede bene nel suo recupero, così come Lobotka. Ci aspettano sette gare in ventidue giorni: uno sforzo energetico enorme, dove avrò bisogno di ogni uomo. Farò rotazioni, è inevitabile. Siamo curiosi di scoprire le risposte che sapremo dare in campo”.
Così Antonio Conte, alla vigilia della trasferta torinese, dipinge lo stato della squadra. Ma l’avversario non va sottovalutato: “Chi affronta la squadra campione d’Italia raddoppia le forze e sogna l’impresa. Sarà una partita complicata: io vivo a Torino, so che gloria rappresenti. C’è un ottimo allenatore come Marco Baroni, che l’anno scorso con la Lazio è stata la nostra bestia nera: in una settimana, ci ha battuti sia in Coppa Italia che in campionato”.
Il tema infortuni resta centrale, e Conte allarga lo sguardo: “Servirebbe una statistica a livello europeo. Più giochi, più esponi il corpo al rischio. Meno riposo, meno allenamento specifico: è lì che spesso nascono gli infortuni muscolari. I calciatori sono esseri umani, sottoposti a stress fisici e mentali non da poco”.
Infine, un’analisi su McTominay: “Il caso Scott è semplice: ha cambiato status. L’anno scorso è stato il miglior calciatore del campionato. Arrivava con la voglia di dimostrare, in pochi lo conoscevano davvero. Ora, chi prepara la partita contro di noi lo studia come un elemento forte, e si adegua. È inevitabile che oggi gli avversari lo guardino con occhi diversi”.
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