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ROMA – “Un passo decisivo per l’eccellenza accademica italiana”. Con queste parole il professor Antonio Felice Uricchio, presidente dell’ANVUR, commenta l’approvazione del nuovo Regolamento che ridisegna il futuro della valutazione universitaria.
“Finalmente chiarezza sui ruoli: da un lato il Ministero, che fissa indirizzi e regole, dall’altro l’ANVUR, che valuta in piena autonomia”. Il presidente non nasconde l’entusiasmo per questa riforma che segna una svolta epocale. “Indipendenza, imparzialità, trasparenza ed efficienza diventano i pilastri del nostro lavoro”.
La novità più significativa? Le accademie artistiche e musicali entrano a pieno titolo nel sistema di valutazione. “Danza, musica e arti visive finalmente riconosciute alla pari con l’università tradizionale – sottolinea Uricchio – un segnale forte per tutto il sistema della creatività italiana”.
Ma la rivoluzione non si ferma qui. L’ANVUR si prepara a diventare un punto di riferimento europeo per la qualità della didattica e della ricerca. “L’ingresso nel registro europeo EQAR e nella World Federation for Medical Education ci proietta sullo scenario internazionale”, annuncia il presidente.
Cuore della riforma: una governance più snella ed efficace. Addio ai sette membri del Consiglio direttivo, ora saranno cinque. Il Comitato consultivo si riduce da diciannove a otto componenti. “Meno burocrazia, più concretezza – spiega Uricchio – con una garanzia in più: rappresentanza di genere e di tutte le aree scientifiche”.
Fine anche dei complessi meccanismi elettorali che spesso bloccavano le nomine. “Un sistema a doppio canale selezionerà presidente e consiglieri, basandosi su competenza e autorevolezza”. Un percorso rigoroso che passerà attraverso una commissione di esperti, la proposta ministeriale, il via libera del Parlamento e la firma del Presidente della Repubblica.
“Studenti, atenei e Paese intero – conclude Uricchio – avranno così la garanzia di una valutazione credibile e all’altezza delle migliori esperienze europee”.
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