0

Regolino OCSEDI: zero infortuni gravi nel settore edilizio entro il 2040

martedì, 14 Ottobre 2025
2 minuti di lettura

Ascolta il podcast

BOLZANO – Un Osservatorio per Cambiare la Cultura della Sicurezza

A Bolzano è nato OCSEDI, l’Osservatorio permanente sulla cultura della sicurezza nel settore edile. Un progetto ambizioso, promosso dal Centro di competenza sulla Sostenibilità della Libera Università di Bolzano e dalla Fondazione Regolino di Empoli, che si pone un traguardo chiaro e rivoluzionario: Zero lesioni gravi entro il 2040.

Un obiettivo necessario, considerando che quello delle costruzioni è il secondo settore più a rischio dopo l’agricoltura. “Gli infortuni sul lavoro sono una piaga che va curata con ogni mezzo possibile”, dichiara Fabio Ciaponi, Presidente della Fondazione Regolino. “Ogni minuto c’è una denuncia: dobbiamo cambiare paradigma. Partendo dai più piccoli, per diffondere una cultura della sicurezza a 360°, che pervada la società a tutti i livelli. E per farlo seriamente, dobbiamo anche misurarla. Per questo supportiamo OCSEDI”.

Il progetto è stato presentato nel convegno “Mettiamoci al sicuro! Arte, design e gioco per diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro”, aperto dal Rettore Alex Weissensteiner. Un evento che ha riunito un ecosistema di attori: educatori, formatori, docenti universitari, rappresentanti dell’industria edile e distributori, tutti uniti per far crescere la sensibilità e condividere soluzioni concrete.

Ma come si trasforma un ideale in risultati misurabili? “Alle parole devono seguire le azioni, che possono essere misurate con i numeri”, afferma il Professor Paolo Perego, ordinario di Economia Aziendale alla Libera Università di Bolzano. “L’impegno di OCSEDI si svilupperà su due fronti cruciali: l’impatto sociale e l’impatto economico. Offriremo a tutti un modello di misurazione delle azioni, un toolkit con linee guida, checklist e metriche per monitorare l’efficacia degli interventi. L’obiettivo è rendere utile e concreto l’Osservatorio, valorizzando l’impatto di chi si impegna”.

Questo Centro rappresenta un unicum in Italia, un laboratorio che affronta in modo strutturato e multidisciplinare l’impatto degli interventi culturali sulla salute dei lavoratori. Un approccio che si allinea perfettamente al Piano del Ministero del Lavoro per “un’Italia più giusta e sicura”, che sottolinea la necessità di un cambiamento non solo normativo, ma soprattutto culturale. A disposizione dell’Osservatorio c’è la più grande banca dati sulle costruzioni in Italia, un patrimonio informativo senza precedenti per analisi e previsioni strategiche.

I Giovani: Il Motore del Cambiamento

La vera novità è il ruolo centrale dei più giovani. La partecipazione di alunni della scuola primaria, sensibilizzati partendo dall’uso del casco protettivo, ha dimostrato che un cambio di paradigma non solo è possibile, ma è già in atto. “I figli hanno un forte ascendente sui genitori”, ha spiegato una docente dell’Istituto di Calenzano che ha coinvolto due classi. “Sensibilizzarli sulla sicurezza aiuta a trasmettere consapevolezza su un problema che tocca tutti. Conoscere i rischi scatena una reazione di difesa e, di conseguenza, una minore esposizione”.

Coinvolgere i giovani si rivela una mossa strategica, soprattutto quando le loro riflessioni arrivano in famiglia durante il weekend, momento di riposo e dialogo. Considerando che il lunedì è il giorno più critico per gli infortuni, un genitore che rientra al lavoro dopo aver parlato di sicurezza con i propri figli potrebbe essere naturalmente portato a prestare maggiore attenzione.

L’imprenditrice Eugenia Pace, presente al convegno, ha portato la sua testimonianza diretta: ha applicato il modello Regolino su 49 classi e 1000 bambini, registrando una crescita sorprendente nella conoscenza dei rischi e del valore dei dispositivi di protezione.

Proprio sui dispositivi, un dato curioso emerso da una tavola rotonda: c’è un’attenzione maggiore per le scarpe antinfortunistica rispetto al casco. Un dettaglio che conferma quanto sia necessario lavorare sulla percezione del rischio e sul valore di ogni strumento di protezione, specialmente di quelli che salvaguardano “la parte più significativa del corpo, la testa, quella che comanda e pensa”.

A sancire questo impegno collettivo, è stato presentato il Manifesto della Sicurezza, una carta dei valori che la Fondazione Regolino invita tutti a sottoscrivere. Perché la sicurezza non è solo un obbligo, ma un valore da costruire insieme, fin dalle fondamenta.

La Discussione AI