0

Think Tank per la prevenzione dei danni da catastrofi naturali

martedì, 14 Ottobre 2025
1 minuto di lettura

Ascolta il podcast

ROMA – Prende il via oggi a Roma il Natural Risk Forum (NRF), un nuovo Think Tank nato da un’idea del Gruppo Unipol con una missione chiara: creare un ponte tra istituzioni, scienza e settore privato per affrontare una delle più grandi sfide del nostro Paese: i rischi catastrofali naturali.

L’Italia, infatti, si conferma tra i Paesi europei più vulnerabili agli eventi estremi. In questo contesto, il Forum si propone come un laboratorio di idee per individuare i modelli di governance più efficaci, dalla mappatura dei pericoli alla prevenzione, dall’emergenza alla ricostruzione. L’obiettivo finale? Costruire una cultura della resilienza, ridurre i danni e proteggere il tessuto sociale ed economico del territorio.

I lavori, aperti da Stefano Genovese di Unipol Assicurazioni, hanno visto un ampio confronto tra i massimi rappresentanti delle istituzioni, tra cui i saluti del Ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci e un messaggio del Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

Al centro dell’evento, la presentazione di uno studio shock realizzato dal Forum con il supporto tecnico di Deloitte, che dipinge un quadro allarmante ma non senza speranza.

I numeri di un’emergenza nazionale

Lo studio rivela che il nostro è il Paese in Europa con il più alto ammontare di danni diretti negli ultimi 50 anni: 253 miliardi di euro, nonostante gli eventi catastrofali siano stati solo il 7% del totale europeo. Questa sproporzione è dovuta al profilo di rischio unico dell’Italia, dove i terremoti – di cui siamo secondi per frequenza in Europa – da soli causano il 68% dei danni.

L’esposizione è diffusa in modo capillare: il 95% dei Comuni è a rischio idrogeologico, il 35% degli italiani vive in zone ad alta pericolosità sismica e quasi un quarto del territorio nazionale è esposto al rischio frane.

Prevenzione: l’unica strategia possibile

Lo scenario per i prossimi cinquant’anni, in assenza di interventi, è ancora più cupo: si stimano danni diretti per 343 miliardi e indiretti per 247 miliardi, per un totale di 590 miliardi di euro.

Ma la ricerca offre una soluzione concreta e economicamente vantaggiosa. Investendo 5 miliardi l’anno in prevenzione per i prossimi cinque anni – una cifra in linea con quanto storicamente speso per le ricostruzioni – si potrebbe generare un risparmio di 246 miliardi di euro. Un ritorno impressionante: per ogni euro speso in prevenzione, la collettività ne risparmierebbe undici.

“Il Governo italiano ha chiamato le Compagnie a farsi carico della protezione e della ripartenza delle economie di interi territori colpiti – ha de

La Discussione AI