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CASTEL D’AZZANO (VERONA) – Un’esplosione devastante ha squarciato l’alba a Castel D’Azzano, in provincia di Verona, causando una tragedia nazionale. In un casolare di campagna, un’operazione di sgombero si è trasformata in una trappola mortale, costando la vita a tre carabinieri e ferendo altre 13 persone tra militari dell’Arma, vigili del fuoco e agenti di Polizia.
A pagare il prezzo più alto sono stati il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il Carabiniere Scelto Davide Bernardello e il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, caduti nell’adempimento del dovere.
La scena, nelle prime ore del mattino, era di routine: una perquisizione in un immobile rurale da sgomberare. Ma in un attimo, tutto è cambiato. Dopo l’accesso forzato, i presenti hanno riferito di un odore di gas immediatamente percettibile. Poi, pochi istanti dopo, la deflagrazione. L’esplosione è stata di una violenza tale da causare il crollo parziale della struttura.
“Era un’operazione congiunta di polizia, delegata anche dall’autorità giustiziaria”, ha dichiarato con voce grave il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Ci sono tre deceduti, militari dell’Arma dei Carabinieri, un bilancio già terribile, ma diversi feriti anche di altri militari e c’erano anche agenti della Polizia di Stato”. Il ministro non ha usato giri di parole: “È un altro pesante tributo dell’Arma dei Carabinieri a un’operazione di sgombero? Non c’è dubbio. Va sottolineata la difficoltà di questo lavoro, la complessità, la potenziale pericolosità che dietro ogni operazione di questo tipo si nasconde”.
La tragedia prende una piega ancor più drammatica dalle parole del vicesindaco di Castel d’Azzano, Antonello Panucci, che ha ricostruito il movente: “Si tratta di una famiglia di agricoltori che coltivavano i campi e che purtroppo è stata coinvolta in alcuni fatti delittuosi di ordine economico e ha dovuto subire il recupero di credito sulla casa. Sembra che avessero delle bombole e che abbiano fatto saturare il sottotetto per farlo esplodere. Non volevano abbandonare la casa. Le forze dell’ordine hanno dato esecuzione all’ordine giudiziario”.
Un gesto estremo che ha innescato la strage.
A poche ore dalla tragedia, il cordoglio più alto è giunto dal ministro della Difesa, Guido Crosetto: “Con immenso dolore ho appreso stamattina della tragica scomparsa di tre Carabinieri, caduti in servizio… travolti da un’esplosione”.
“Desidero rendere onore alla memoria del Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, del Carabiniere Scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese”, ha proseguito, esprimendo “il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro cari e a tutta l’Arma dei Carabinieri”.
Il ministro Crosetto ha concluso con un pensiero ai feriti: “Esprimo inoltre la mia più sentita vicinanza e il mio pieno sostegno ai Carabinieri, agli agenti delle forze dell’ordine e ai Vigili del Fuoco rimasti feriti nell’esplosione. A loro va il nostro pensiero, la nostra gratitudine e l’augurio di una pronta guarigione. Il loro coraggio, la loro dedizione e il loro spirito di servizio rappresentano un esempio straordinario di amore per il Paese”.
Una comunità intera, e con essa l’intera nazione, piange oggi i suoi eroi, inghiottiti da una violenza inaudita mentre svolgevano semplicemente il loro lavoro.
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