Ieri, la giornata storica in Medio Oriente ha riverberato anche sul fronte ucraino: “Quando si raggiunge la pace in una parte del mondo, cresce la speranza altrove”, ha detto Volodymyr Zelensky. Da Washington Donald Trump ha indicato la Russia come priorità: “Concentriamoci su Mosca”. In Europa, il segretario generale della Nato Mark Rutte e i vertici Ue invocano una deterrenza più incisiva. A bordo dell’Air Force One, Trump ha confermato di aver parlato con Zelensky sabato e domenica di forniture d’armi, inclusi i missili da crociera Tomahawk. “Se la guerra non si risolve, potremmo farlo”, ha detto, precisando che l’eventuale trasferimento passerebbe per la Nato.
Kiev, da parte sua, si impegna a un impiego esclusivamente su obiettivi militari. Per Dmitry Peskov l’uso di sistemi complessi come i Tomahawk implicherebbe “in un modo o nell’altro” la partecipazione di specialisti americani. Dmitry Medvedev ha avvertito di “conseguenze negative per tutti”, ventilando rischi di escalation se Mosca non potesse distinguere in volo l’eventuale testata. Sull’onda del cessate il fuoco a Gaza, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha esortato Trump a “mostrare lo stesso sostegno” anche in Ucraina. Zelensky ha definito l’intesa mediorientale un precedente incoraggiante: “Ieri abbiamo visto leadership e determinazione: possono funzionare anche per noi”. Intanto una delegazione guidata dalla vicepremier Yulia Svyrydenko è partita per gli Usa per discutere difesa aerea e resilienza energetica prima dell’inverno, dopo i raid russi sulle infrastrutture.
Attacchi e controffensiva
Nella notte droni ucraini hanno colpito a Feodosia, in Crimea, il più grande deposito di petrolio della regione, innescando un vasto incendio; colpite anche sottostazioni elettriche, secondo fonti di sicurezza di Kiev. Il ministero dell’Energia ucraino ha segnalato blackout d’emergenza in almeno sette oblast per gli attacchi russi alla rete. Zelensky ha riferito progressi della controffensiva: “Oltre 3 km” avanzati a sud di Orikhiv (Zaporizhzhia) e pressioni nell’area di Dobropillia (Donetsk), con rivendicazioni tattiche da verificare sul campo.
Inoltre il ministro degli Esteri Andrii Sybiha accusa Mosca di avere interrotto deliberatamente il collegamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia alla rete ucraina per tentare un riallaccio a quella russa. L’Aiea invita entrambe le parti a garantire la sicurezza dell’impianto, alimentato da settimane da fonti esterne di emergenza. Parallelamente nuovi droni russi hanno colpito la regione di Odessa: incendi in depositi tessili su oltre 5.000 mq, una persona ferita. In Crimea, secondo il Centro nazionale di resistenza ucraino, la carenza di carburante limita le uscite delle ambulanze: “Si risparmia sulla popolazione, non sull’esercito”, accusa Kiev.
Nato: minaccia alta, risposta coordinata
All’assemblea parlamentare dell’Alleanza, Rutte ha avvertito: “La nuova generazione di missili russi può raggiungere le capitali europee in pochi minuti”. Pur ridimensionando le capacità reali di Mosca, ha ricordato sabotaggi, droni e cyber come fronti attivi di pressione. Da Berlino, il capo del BND Martin Jaeger ha ammonito a non confidare in orizzonti temporali: un attacco a un membro Nato “potrebbe avvenire anche prima del 2029”. Da parte sua, collegato con l’assemblea Nato a Lubiana, Zelensky ha invocato decisioni “nelle prossime settimane” su difesa aerea e missili e ha richiamato i partner che acquistano petrolio russo: “Non si può far parte del mondo libero e sostenere chi vuole distruggerlo”. Ha denunciato flussi di componenti europei verso i droni/missili russi e chiesto stretto controllo sulle sanzioni.
Kallas a Kiev: più scudi e più fondi
In visita non annunciata, l’Alto Rappresentante Ue Kaja Kallas ha chiesto di tradurre “la potenza economica europea in deterrenza militare” e promesso ulteriori aiuti: 800 milioni già mobilitati per l’inverno, altri 100 in preparazione per generatori e protezioni; risorse anche per accountability e tutela delle vittime. Kiev sollecita sistemi di difesa aerea aggiuntivi. Nella lettera di invito al Consiglio europeo del 23 ottobre, il presidente António Costa propone di “valutare opzioni” sull’uso dei beni russi immobilizzati per sostenere Kiev, confermando un impegno finanziario pluriennale. Attesa la partecipazione di Zelensky all’avvio del dibattito.
Effetti collaterali della guerra ibrida
Dalla Russia, l’Fsb ha annunciato di aver sventato a Mosca un attentato contro un alto funzionario della Difesa, attribuendolo a un’operazione congiunta servizi ucraini–Isis. Parigi e la Nato hanno monitorato un sottomarino russo in transito in superficie nel Canale: Mosca nega emergenze tecniche e parla di “navigazione programmata”. Da Minsk, Aleksandr Lukashenko ha minacciato scenari estremi per l’Ucraina “senza negoziati urgenti”.