Ieri, nel giorno dedicato a San Francesco, il patrono d’Italia, Giorgia Meloni ha scelto la città umbra per lanciare un messaggio politico e simbolico dal forte valore internazionale: “La pace non si materializza quando la si invoca, ma quando la si costruisce. È quanto ci auguriamo stia accadendo in Palestina”, le parole del Presidente del Consiglio durante la cerimonia ufficiale, davanti a rappresentanti delle istituzionali, religiosi e centinaia di cittadini(qualcuno anche polemico come vedremo). Il Premier ha definito il momento attuale “una straordinaria occasione di pace” e ha citato il piano statunitense proposto dal Tycoon Donald Trump, mediato da diversi Paesi arabi, come “una luce che squarcia le tenebre”, riferendosi chiaramente a una possibile svolta nel conflitto israelo-palestinese.
Impegno di tutti

Meloni ha ricordato che la proposta americana ha già ricevuto il via libera da Israele, il sostegno di numerosi Paesi europei e islamici e dell’Autorità Nazionale Palestinese. Inoltre, ha ricevuto una prima apertura da parte di Hamas, che avrebbe manifestato la disponibilità a liberare gli ostaggi nel quadro di un cessate il fuoco: “Dobbiamo impegnarci tutti affinché questa straordinaria occasione sia colta”, ha aggiunto Meloni, ringraziando il Qatar per il ruolo svolto nella mediazione. Il Primo Ministro ha anche rivendicato la posizione dell’Italia nel contesto internazionale: “Siamo in prima linea negli aiuti umanitari e siamo un interlocutore credibile, senza cadere nella trappola della contrapposizione frontale che molti invocano”.
Il richiamo a San Francesco

Accanto all’attualità politica, Meloni ha intrecciato il suo discorso con la figura di San Francesco d’Assisi, evocata più volte come modello universale di dialogo: “È stato uomo di pace, dialogo e confronto. Ha portato il suo messaggio dove altri non avevano osato”. Ha quindi ricordato come la storia del Santo, capace di incontrare persino il Sultano d’Egitto nel pieno delle Crociate, rappresenti un esempio ancora valido: “Dove si esaurisce il dialogo germoglia il seme della violenza e il virus della guerra. È un messaggio oggi attualissimo”. Per Meloni è stata la prima partecipazione da Presidente del Consiglio alle celebrazioni francescane: “San Francesco è una delle figure identitarie più importanti della nostra storia, forse la principale. Ha lasciato un’impronta indelebile”, ha spiegato, descrivendolo come “un uomo di azione, esigente, ma non estremista, un uomo di pace e di dialogo”.
Nel discorso Meloni ha parlato anche del tema della sfiducia verso la diplomazia che segna il nostro tempo: “La pace, il dialogo e la diplomazia sembrano non vincere e convincere. L’uso della forza prevale in troppe occasioni, sostituendosi alla forza del diritto. Eppure questo scenario, cupo e apparentemente irreversibile, non deve spingerci alla resa”.
Contestazioni e risposta
Durante la giornata non sono mancati momenti di tensione. Alcuni contestatori hanno esposto cartelli critici e lanciato slogan durante l’intervento. Meloni ha scelto di rispondere senza polemiche, richiamandosi ancora una volta al messaggio francescano: “San Francesco insegnava il rispetto nell’ascolto, nel comprendere le ragioni degli altri. Noi crediamo nella cultura del rispetto”, ha detto, ricevendo un applauso dalla platea.