Presentata a Roma la Relazione Annuale 2025 della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga. Nel 2024 quasi 21.300 operazioni antidroga, quasi 28.000 persone segnalate e sequestri per 59 tonnellate di stupefacenti. Il mercato della droga in Italia è in continua evoluzione, con cambiamenti nelle rotte, nelle sostanze circolanti e nei metodi della criminalità organizzata. È quanto emerge dalla Relazione Annuale 2025 della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA), presentata oggi a Roma presso l’Auditorium ‘Prefetto Carlo Mosca’ della Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia.
Il Direttore Centrale, Generale Giuseppe Spina, ha illustrato i dati alla presenza del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del Capo della Polizia Vittorio Pisani e del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo. Il documento, basato su attività investigative nazionali e internazionali, analisi degli esperti e rapporti delle organizzazioni internazionali, offre un quadro dettagliato delle principali minacce e delle risposte operative del sistema di contrasto.
Numeri chiave: 21 mila operazioni e 59 tonnellate sequestrate
La sfida del futuro
Nel 2024 le forze di polizia italiane hanno condotto 21.300 operazioni antidroga, anche con proiezioni estere, e segnalato 28.000 persone all’autorità giudiziaria, oltre il 60% delle quali di nazionalità italiana. I sequestri hanno raggiunto 59.000 chilogrammi di stupefacenti e oltre 124.000 dosi e compresse di droghe sintetiche. L’analisi mostra un calo dei sequestri di cocaina nei principali porti europei (–50%) e italiani (–44%), legato a nuove tattiche dei gruppi criminali: utilizzo di porti secondari, rotte alternative e complicità di operatori portuali per ridurre i rischi di perdita dei carichi. La cocaina resta la seconda droga più diffusa dopo la cannabis, mentre cresce il consumo di cocaina crack.
La Relazione segnala il proliferare di droghe sintetiche di facile produzione e distribuzione, spesso accompagnate da un abuso di farmaci con principi attivi stupefacenti. In Italia non esiste una rete strutturata di laboratori clandestini, ma sono state individuate “cucine” artigianali per piccole quantità. La maggior parte delle droghe sintetiche arriva dall’estero, anche attraverso acquisti online e consegne a domicilio.
Il narcotraffico corre sul web
Le Nuove sostanze psicoattive rappresentano una delle principali minacce emergenti, strettamente legate ai mutamenti sociali e tecnologici, e richiederanno strumenti innovativi di prevenzione e contrasto. Un’ulteriore criticità riguarda l’uso sempre più sofisticato delle piattaforme digitali criptate, dei canali di messaggistica e dei siti online per il commercio illegale, anche a livelli minori dello spaccio. Questa dimensione “digitale” del narcotraffico impone, secondo la DCSA, una riflessione comune tra Stati per adottare strategie condivise e efficaci.