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Arianna Meloni, Politico

Arianna Meloni: “Il voto nelle Marche è un segnale politico nazionale”

martedì, 30 Settembre 2025
1 minuto di lettura

È un voto regionale, come lo saranno quelli che arriveranno, ma ci dice due cose molto importanti anche a livello nazionale”. Arianna Meloni sceglie le pagine del ‘Corriere della Sera’ per commentare l’esito delle elezioni nelle Marche, dove il Governatore uscente Francesco Acquaroli ha ottenuto la riconferma, rafforzando il fronte del Centrodestra. Per la sorella del Premier e figura strategica di Fratelli d’Italia, il risultato ha un significato che va oltre i confini locali: “La prima è che nel Centrodestra non c’è un uomo solo, o una donna sola, al comando, come non c’è nel nostro partito. Ci sono tanti amministratori, una classe dirigente solida, persone capaci di governare con un progetto da realizzare senza urla e polemiche, ma con i fatti”.
Lo sguardo è già rivolto ai prossimi appuntamenti elettorali in cinque regioni, che si terranno nei prossimi mesi. “Cerchiamo di convincere gli elettori a fidarsi di noi ovunque”, spiega Meloni. “Ma già questo segnale, che a elezioni di mezzo termine l’opposizione non vince – come invece spesso accade a metà mandato governativo – è un grande segnale. Vuol dire che questo governo e questa maggioranza hanno credibilità e che gli italiani si fidano di noi”.

Una coalizione che “guarda avanti”

Meloni sottolinea il valore della compattezza della coalizione di Centrodestra, in un passaggio che suona anche come una risposta indiretta alle critiche di chi punta a dividerla. “Essendo noi una coalizione unita e che guarda avanti, e non attacca un partito accanto all’altro solo per ottenere un risultato immediato e non per costruire, non siamo preoccupati”, afferma. Alla domanda se il sistema delle regionali, di fatto simile a un’elezione diretta del Premier, possa rappresentare il modello vincente, Arianna Meloni non ha dubbi: “Sono convinta che il premierato sia la riforma più importante, perché permette proprio di presentarsi con programmi credibili e leadership chiare. Non si fanno giochi in Parlamento, non si sommano pezzi. Si fanno proposte di governo e la più convincente vince”.

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