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Regno Unito, bufera su ‘Fergie’: le charity tagliano i ponti dopo l’email di Epstein

martedì, 23 Settembre 2025
1 minuto di lettura

Sarah Ferguson, duchessa di York e ex moglie del principe Andrea, è al centro di una nuova tempesta mediatica: diverse organizzazioni benefiche britanniche hanno annunciato la sospensione dei rapporti con lei dopo la pubblicazione di un’email compromettente legata a Jeffrey Epstein. Il messaggio, risalente al 2010 e reso pubblico da un’inchiesta del Guardian, mostrerebbe la duchessa chiedere a Epstein un “contributo urgente” per coprire debiti personali, in cambio di “discrezione e gratitudine”. La mail, inviata da un indirizzo personale, è stata confermata da fonti vicine all’indagine federale statunitense sul traffico di influenze e abusi legati al finanziere americano. La reazione delle charity è stata immediata. La Teenage Cancer Trust, di cui Fergie era madrina onoraria, ha comunicato la “sospensione indefinita di ogni collaborazione”. Anche Children in Crisis e Street Child UK hanno preso le distanze, definendo la situazione “incompatibile con i valori etici dell’organizzazione”. Sarah Ferguson ha diffuso una nota in cui si dice “profondamente rammaricata” per l’accaduto, ma nega qualsiasi coinvolgimento in attività illecite. “Non ho mai saputo nulla dei crimini di Epstein. Se ho commesso errori, sono stati di giudizio, non di morale”, ha scritto. La duchessa, già coinvolta in scandali finanziari e nella controversa difesa del principe Andrea, rischia ora di perdere il ruolo di ambasciatrice in diverse iniziative internazionali. Il palazzo reale non ha commentato ufficialmente, ma fonti interne parlano di “imbarazzo crescente” a Buckingham Palace. Il caso riapre il dibattito sul rapporto tra aristocrazia e potere economico, e su quanto le figure pubbliche debbano rendere conto delle proprie frequentazioni. In un Regno Unito sempre più attento alla trasparenza, anche le icone reali non sembrano più intoccabili.

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