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Antonio Tajani Ministro degli Affari Esteri

Gaza, ospedali sull’orlo del collasso. Tajani: “Aderiamo alla dichiarazione Onu su Stato di Palestina”

Smotrich: "La Striscia è una miniera d'oro". Sanzioni a Israele, piccoli passi UE. 400mila civili in fuga da Gaza City
venerdì, 19 Settembre 2025
3 minuti di lettura

Ieri nuovi bombardamenti israeliani hanno colpito aree adiacenti agli ospedali di al-Shifa e al-Ahli, tra i pochi ancora operativi nella Striscia. Fonti sanitarie citate dai media arabi parlano di almeno 83 morti dall’alba, inclusi 15 uccisi all’esterno di al-Shifa. L’avanzata di terra su Gaza City continua, mentre lo sfollamento forzato spinge centinaia di migliaia di persone verso zone sempre più ristrette: secondo stime locali, 400mila civili hanno già abbandonato la città. L’allarme sanitario è stato rilanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità: “Gli ospedali sono sull’orlo del collasso”, ha scritto il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, denunciando l’impossibilità di consegnare forniture salvavita e l’effetto a catena degli ordini di evacuazione. Dalle Nazioni Unite è arrivato un ulteriore monito: “Le donne sono costrette a partorire per strada, senza ospedali, medici o acqua pulita”, ha riferito il portavoce Stephane Dujarric citando l’Unfpa, che stima 23mila donne senza cure e decine di nascite settimanali senza assistenza. La Santa Sede, per ora, evita di pronunciarsi sul termine “genocidio”: nel libro-intervista uscito ieri in Perù, Papa Leone sottolinea che la definizione è “tecnica” e che non è il momento di una qualificazione ufficiale, pur riconoscendo che il dibattito cresce.

Italia aderirà a dichiarazione ONU

Sul fronte politico-diplomatico, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato che l’Italia aderirà il 22 settembre a New York a una dichiarazione Onu per “costruire uno Stato palestinese e far cessare le ostilità”. In Senato, Tajani ha definito “inaccettabili” alcune posizioni dell’esecutivo Netanyahu e si è detto favorevole a nuove sanzioni Ue contro coloni violenti e ministri “estremisti”, citando e stigmatizzando le parole del ministro Smotrich che ha definito Gaza “una miniera d’oro immobiliare”. Il titolare della Farnesina ha inoltre rivendicato gli aiuti italiani già inviati (oltre 2.400 tonnellate, con un ultimo carico di 100 tonnellate di materiale sanitario) e ha annunciato nuovi corridoi umanitari, tra cui l’evacuazione di bambini bisognosi di cure con voli dell’Aeronautica, borse di studio per studenti e sostegno ai ricongiungimenti familiari.

Hamas avrebbe 10.000 combattenti

Intanto, secondo media israeliani, Hamas avrebbe riorganizzato un nucleo di circa 10mila combattenti a Gaza City, agli ordini di Az al-Din al-Haddad, indicato come l’attuale capo dell’ala militare dopo l’uccisione di Mohammed Sinwar. L’Idf sostiene che al-Haddad cambi aspetto per sfuggire alla cattura e lo ritiene tra i principali responsabili della gestione degli ostaggi. In parallelo, il leader di Hamas Ghazi Hamad ha definito “amara” l’esperienza con gli Usa come mediatori: in un’intervista ad Al Jazeera li accusa di aver cambiato più volte le proposte in 24 ore e di essersi allineati a Israele; arriva persino a evocare pressioni dirette che avrebbero messo a rischio la delegazione negoziale.

Netanyahu sta “fregando” Trump

Sul versante internazionale crescono gli scricchiolii. Il Wall Street Journal riferisce che Donald Trump, pur mantenendo pubblico sostegno a Israele, in privato avrebbe lamentato che Benjamin Netanyahu lo stia “fregando”. Fonti israeliane bollano come “fake news” l’ipotesi di una frattura. Nel Golfo, tre fonti citate da Reuters sostengono che gli Emirati Arabi Uniti stiano valutando un ridimensionamento dei rapporti con Israele qualora procedesse l’annessione, ipotesi già definita “linea rossa” da Abu Dhabi. In segno di tensione, aziende israeliane della difesa sarebbero state escluse dal prossimo Salone Aeronautico di Dubai.

Pizzaballa: “sproporzione”

Dal mondo cattolico arriva la voce del Patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, che parla di “sproporzione reale” nella risposta israeliana rispetto al 7 ottobre e annulla impegni in Italia per restare accanto alla diocesi: “La gente ha bisogno di sapere che ci sono”. In Italia, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni denuncia che Israele gli ha revocato lo status di ingresso dopo missioni in Cisgiordania: “Nel nuovo stato è: negata la possibilità di ingresso”.

Qatar e Siria

Sul piano legale, il Qatar annuncia l’intenzione di adire la Corte penale internazionale contro Israele dopo presunti attacchi mirati a funzionari di Hamas a Doha: “Vogliamo garantire che i responsabili non sfuggano alla punizione”, afferma il ministro di Stato Mohammed bin Abdulaziz Al-Khulaifi, che dice di aver già incontrato la viceprocuratrice della Cpi. Infine, si registra un inatteso movimento sul dossier siriano: il ministro degli Esteri di Damasco è arrivato ieri a Washington per la prima visita di quel livello in oltre 25 anni, segnale di una linea americana più dialogante dopo i rovesciamenti interni e l’ascesa del presidente Ahmed al-Sharaa. Secondo fonti parlamentari statunitensi, si discuterà della graduale rimozione delle sanzioni e di un potenziale patto di sicurezza con Israele, mentre Damasco prepara la trasferta all’Assemblea generale dell’Onu.

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