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Mattarella: “Le crisi trasformano l’economia, servono visione e coraggio”

A Fabriano la commemorazione per i cento anni di Francesco Merloni alla presenza del Presidente: “Occorre guardare avanti, non indietro”. Presente anche Meloni
giovedì, 18 Settembre 2025
3 minuti di lettura

“Sono tempi di sfida, vale per il made in Italy e, naturalmente, vale ovunque per l’economia. Le crisi inducono trasformazioni che includono gli apparati industriali e richiedono visione e coraggio. Anche nell’industria occorre saper guardare avanti e non indietro”.

Con queste parole Sergio Mattarella ha aperto ieri a Fabriano il suo intervento per il centenario della nascita di Francesco Merloni, imprenditore e uomo politico scomparso lo scorso anno, figura simbolo di un’Italia capace di coniugare impresa, territorio e responsabilità sociale. Il Capo dello Stato ha scelto di porre l’accento sulla necessità di affrontare i passaggi difficili non con chiusure o nostalgie, ma con la capacità di anticipare il cambiamento, trasformando le difficoltà in occasioni di crescita: “A conclusione di ciascuna crisi, ricordava Merloni, emergono coloro che hanno saputo prepararsi alla ripresa successiva, prevedendo gli orientamenti del mercato, gli sviluppi della tecnologia, con il coraggio di scommettere sul futuro”.

Fabriano - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con Paolo Merloni, Presidente Esecutivo di Ariston Group, in occasione della cerimonia commemorativa del centenario della nascita di Francesco Merloni
Fabriano – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con Paolo Merloni, Presidente Esecutivo di Ariston Group, in occasione della cerimonia commemorativa del centenario della nascita di Francesco Merloni

La cerimonia si è svolta al teatro Ariston di Albacina, frazione di Fabriano, condotta da Ferruccio de Bortoli, alla presenza del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dei Ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto, degli ex Premier Romano Prodi e Mario Draghi, oltre a Enrico Letta, Presidente di Arel, e ai figli di Merloni, Maria Francesca e Paolo. Prima delle celebrazioni ufficiali, Mattarella ha visitato lo stabilimento Ariston, cuore del gruppo industriale che Francesco Merloni guidò e fece crescere fino a trasformarlo in una realtà multinazionale.

Un modello d’impresa moderna e sociale

Fabriano - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con i famigliari di Francesco Merloni
Fabriano – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con i famigliari di Francesco Merloni

Il Capo dello Stato ha voluto rivolgere un pensiero particolare alla famiglia: “Alla signora Merloni, ai figli e a tutti i familiari va la riconoscenza per l’opera di Francesco Merloni, che ci ha lasciato quasi un anno fa. Celebrare i cento anni dalla sua nascita ci consente di riflettere su una testimonianza di vita significativa del nostro presente e ispiratrice del nostro futuro”. Il Presidente ha delineato l’eredità imprenditoriale di Merloni come esemplare: “La visione di Francesco Merloni, che ha fatto del Gruppo Ariston un’azienda multinazionale con marchi noti in tutto il mondo e con fabbriche in numerosi Paesi, è esemplare di un modello d’impresa moderna, lontana da logiche protezionistiche e di concentrazione, che ha saputo fare di Fabriano un archetipo”.

Mattarella ha ribadito come l’esperienza del gruppo Ariston smentisca l’idea che competitività significhi delocalizzazione o desertificazione industriale: “Al contrario, la dimensione locale, con i saperi e le persone che l’accompagnano, è una delle componenti del successo”. Un modello che, nelle parole di Merloni, si riassumeva nella formula “globalizzazione senza taylorismo”.

Radici nel territorio

Il legame con Fabriano e con le Marche è stato un tratto distintivo dell’impegno di Merloni: “Una terra, radici, da cui non ha mai voluto separarsi”, ha sottolineato il Capo dello Stato che ha ricordato come la famiglia avesse già dal dopoguerra puntato a portare sviluppo nelle aree interne, lontane dalle direttrici di crescita. Il padre Aristide, fondatore dell’Ariston, aveva avviato la produzione di bilance, per poi lanciarsi nel settore degli elettrodomestici negli anni del boom economico, contribuendo alla diffusione del benessere nelle famiglie italiane. Francesco raccolse e ampliò quell’eredità, dimostrando che radicamento locale e proiezione internazionale possono convivere e rafforzarsi a vicenda.

Non solo industria. Merloni fu anche uomo delle istituzioni: consigliere comunale e provinciale, poi parlamentare per sette legislature e Ministro dei Lavori pubblici tra il 1992 e il 1994, negli anni delicati delle inchieste giudiziarie sul settore. In quella veste, Mattarella ha ricordato, portò coerenza e rigore, promuovendo una legge sugli appalti pubblici che “ha introdotto principi di concorrenza e di controllo della spesa, unendo programmazione e trasparenza”.

L’esperienza politica di Merloni era radicata in una “idea alta della democrazia”, attenta a legare libertà e giustizia sociale. La sua vicinanza al movimento dei cattolici democratici e il dialogo con figure come Beniamino Andreatta, Romano Prodi e Giuseppe De Rita testimoniano la sua attenzione alla ricerca e alla riflessione come strumenti per tradurre i valori in azione concreta.

Responsabilità sociale come bussola

Mattarella ha insistito sul fatto che Merloni rappresentò un modello di responsabilità sociale d’impresa: “La capacità di non opporre vocazione imprenditoriale e impegno per la comunità è un esempio che ancora oggi ci interroga”. Non un profitto fine a sé stesso, ma un’iniziativa economica radicata nel tessuto sociale e culturale, capace di generare valore condiviso. Accanto al ricordo, il Presidente ha lanciato un monito: “Il coraggio delle imprese deve essere accompagnato dalla consapevolezza delle istituzioni di non consentire la rarefazione dei servizi di trasporto, di istruzione, di salute, di reti digitali”. Senza queste infrastrutture essenziali, ha avvertito, famiglie e imprese non possono vivere.

Un richiamo che riguarda da vicino proprio le aree interne, spesso penalizzate dalla carenza di servizi e a rischio spopolamento: “Il tema dello sviluppo delle aree è nel Dna della famiglia Merloni sin dal fondatore Aristide”.

“Le sue idee e le sue opere parlano per lui”, ha concluso Mattarella. “Protagonisti con lui sono stati la sua famiglia, i collaboratori nell’impresa, la Fondazione, le comunità di Fabriano e delle Marche. Un’eredità che li impegna a preservare e sviluppare quanto è stato costruito”.

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