Democrazia diretta e democrazia partecipativa
Il professor Alessandro Barbero in alcune delle sue consuete, illuminanti e coinvolgenti conferenze sulla democrazia ha giustamente affermato che la democrazia rappresentativa ha delle caratteristiche diverse da quelle che il senso comune attribuisce a quella ateniese. In quest’ultima i cittadini, attraverso il loro suffragio, partecipavano direttamente alle decisioni da prendere mentre, nelle democrazie moderne, il suffragio serve a scegliere periodicamente i rappresentanti che avranno la responsabilità verso il corpo elettorale delle proprie scelte.
Norberto Bobbio, affrontando il problema del potere visibile e invisibile affermava che in democrazia la trasparenza è la regola, il segreto l’eccezione.
Dibattito e discussione
La corretta democrazia dunque nasce nel dibattito, anzi nella “discussione”, proposito che si prefigge il nostro giornale, fondato da Alcide De Gasperi allo scopo di presentare all’opinione pubblica i fatti e le opinioni per la condivisione delle scelte politiche.
Il termine “discussione” evoca un confronto empatico, onesto, sereno e pronto ad accogliere l’idea altrui rispetto alla parola “dibattito”, che sembra più orientato alla difesa delle proprie idee o posizioni.
La libertà di associazione pilastro delle democrazie
Uno dei pilastri delle democrazie, in genere garantito costituzionalmente, è la libertà di associazione per finalità lecite. Per dimostrare “a contrario” questa affermazione, storicamente, quasi sempre i regimi totalitari hanno cercato di limitare, controllare e molto spesso negare, questo fondamentale esercizio di libertà. I nostri stessi partiti politici sono un’espressione qualificata del diritto di associazione.
La necessità delle lobby e la loro regolamentazione
Dopo aver esplicitato queste sintetiche premesse, ritenute necessarie alla chiarezza dell’opinione espressa, si può entrare nel vivo dell’argomento relativo alle lobby.
Attualmente nel nostro paese vi è una percezione negativa di esse nonostante traggano l’origine nella libertà di associazione che, deve essere esercitata in maniera lecita, chiara, visibile e trasparente.
Le lobby in realtà sono funzionali alla democrazia in quanto sono portatrici di interessi di qualsiasi genere: privati, pubblici, di categoria, di gruppi di opinione, di organizzazioni umanitarie ed altro. Per realizzare i loro scopi si rivolgono al “potere”. Affinché la loro influenza sul potere sia lecita, democratica e partecipativa è necessario che la loro attività si esprima attraverso il rispetto di regole e soprattutto nella trasparenza per “dare conto” all’opinione pubblica delle loro richieste in modo che queste possano o meno essere condivise, esercitando di fatto una forma di controllo su chi governa.
La democrazia e la libertà che essa deve garantire ai cittadini ha costi di gestione alti rispetto a regimi totalitari dove le decisioni del potere sono “subite” dai cittadini.
Democrazia e partecipazione
La democrazia è “partecipazione” dei cittadini alle scelte di governo e, senza ipocrisia, si deve ammettere che la trasparenza del potere – e anche dei partiti che si propongono ad esercitarlo – ha necessità di importanti risorse per sopravvivere.
Qualora quindi l’influenza sia esercitata nel contesto di regole chiare e trasparenti, il tutto si pone in linea con lo sviluppo delle dinamiche democratiche.
Effetti della mancata regolamentazione delle lobby
In sintesi lo scritto si pone lo scopo di esorcizzare la diffidenza che a volte prende la forma del “tabù” verso questa attività che, proprio se non regolamentata, può provocare disfunzioni nella dinamica democratica.