Oggi si è svolta un’assemblea straordinaria dei dipendenti del CoGeSa per discutere l’attuale stato di agitazione in vista della riunione con il Prefetto prevista per domani. Durante l’incontro, è emerso il rischio di un ingresso di aziende private nelle compagini societarie pubbliche nella gestione dei rifiuti. Questa possibilità potrebbe rappresentare un significativo passo indietro nel core business, introducendo privati che potrebbero compromettere la qualità dei servizi e della gestione.
Oltre a questo tema centrale, i lavoratori hanno espresso ulteriori preoccupazioni riguardo a potenziali sviluppi problematici. Hanno sollecitato una riunione straordinaria del consiglio comunale di Sulmona e manifestato la propria disponibilità a intraprendere azioni ancora più incisive, se necessario.
Nel dettaglio, per quanto riguarda l’azienda, UGL evidenzia le seguenti priorità:
Settore Servizi
I lavoratori, rappresentati da UGL, segnalano un ricorso sistematico alle ore di straordinario, una carenza di personale strutturale e mezzi di trasporto obsoleti, con un aumento correlato degli infortuni e delle malattie. Si sta assistendo a un progressivo peggioramento della qualità del lavoro, che richiede un intervento immediato.
Area Impianti
PTA
Si segnala un grave problema nella cernita dei materiali di raccolta non idonei alla tipologia di impianto, inclusi rifiuti sanitari come cateteri, sacche per urina e siringhe, oltre a pannolini. Questi elementi comportano significativi rischi per la sicurezza degli operatori. Inoltre, si registrano conferimenti selvaggi nei centri di raccolta, privi di regolamenti adeguati, e consumi di pasti all’interno di locali contaminati, creando un ambiente di lavoro insostenibile.
TMB
È urgente un intervento di revamping degli impianti, a causa del progressivo deterioramento dei macchinari e dell’eventuale aumento dei flussi di secco residuo previsti dal Piano D’Ambito Agir. Anche in questo settore si registra un incremento degli infortuni.
È inoltre fondamentale riconoscere il fringe benefit del buono pasto a tutti i lavoratori che superano le sei ore di lavoro, estendendolo non solo a chi effettua orari spezzati.
La situazione attuale richiede attenzione e azioni concrete per tutelare i diritti e la sicurezza dei lavoratori coinvolti nella gestione dei rifiuti. La UGL rimane a disposizione per ulteriori discussioni e soluzioni definitive.