Il cinema mondiale perde uno dei suoi protagonisti più amati. È morto a 89 anni Robert Redford, attore, regista e produttore, icona del grande schermo e voce impegnata nell’attivismo ambientale e culturale. Nel corso di una carriera lunga oltre mezzo secolo, Redford ha ricevuto due premi Oscar: nel 1981 come miglior regista per ‘Gente comune’ e nel 2002 l’Oscar alla carriera. Tre le altre candidature all’Academy: come miglior attore per ‘La stangata’ (1973) e come regista e produttore per ‘Quiz Show’ (1994). Nel 2017 Venezia gli ha consegnato il Leone d’oro alla carriera.
Nato a Santa Monica nel 1936, debutta al cinema nel 1962 con ‘Caccia di guerra’. Seguono ruoli accanto a grandi interpreti come Natalie Wood (‘Lo strano mondo di Daisy Clover’) e Jane Fonda (‘A piedi nudi nel parco’, 1967). Il successo planetario arriva nel 1969 con ‘Butch Cassidy’, dove divide la scena con Paul Newman: un sodalizio artistico e umano che segnerà la storia di Hollywood.
Gli anni Settanta lo consacrano: ‘Corvo rosso non avrai il mio scalpo!’ (1972), ‘Il candidato’, ‘Come eravamo’ con Barbra Streisand e soprattutto ‘La stangata’, vincitore di sette Oscar. A seguire ‘Il grande Gatsby’ (1974), ‘I tre giorni del Condor’ (1975) e ‘Tutti gli uomini del presidente’ (1976), che racconta lo scandalo Watergate.
La regia e l’impegno culturale
Negli anni Ottanta Redford passa dietro la macchina da presa. Con ‘Gente comune’ (1980) conquista la critica e l’Oscar per la miglior regia. Dirige ‘Milagro’, ‘In mezzo scorre il fiume’ (1992) e ‘Quiz Show’ (1994). Come attore continua a collezionare ruoli indimenticabili: ‘Proposta indecente’ (1993), ‘L’uomo che sussurrava ai cavalli’ (1998), ‘La leggenda di Bagger Vance’ (2000).
Negli anni Duemila alterna recitazione e regia, con film come ‘Leoni per agnelli’(2007), ‘The Conspirator’ (2010) e ‘La regola del silenzio’ (2012). Sorprende il pubblico nei panni del villain Alexander Pierce in ‘Captain America: The Winter Soldier’ (2014), ruolo ripreso in ‘Avengers: Endgame’. Nel 2018, dopo ‘Le nostre anime di notte’ e ‘Old Man & the Gun’, conferma il ritiro dalle scene.
L’eredità del Sundance
Accanto al cinema, Redford ha lasciato un segno profondo nell’attivismo. Nel 1981 fonda il Sundance Institute e il Sundance Film Festival, diventati laboratorio e vetrina internazionale per il cinema indipendente. Convinto ambientalista, ha sostenuto battaglie contro il cambiamento climatico, l’inquinamento e la pesca illegale, facendosi portavoce della difesa della natura.
Con la sua eleganza, il carisma e la capacità di attraversare generi e decenni, Robert Redford ha incarnato un’idea di cinema capace di coniugare spettacolo, impegno civile e ricerca artistica. La sua scomparsa lascia un vuoto che va oltre Hollywood, toccando il cuore di generazioni di spettatori in tutto il mondo.