I troppi contrasti, le troppe insanabili contraddizioni sul tema dell’autonomia differenziata, richiesta dalle Regioni a statuto ordinario, ai sensi dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione, invitano a riflettere.
Tutto sembra conferire attualità al “comunalismo” di Carlo Pisacane, come evidenziato anche dal “Comitato per le celebrazioni nel bicentenario della nascita” di Carlo Pisacane.
Il Napoletano chiarisce, infatti, che si «diede a cercare l’essere dell’Italia nell’Italia medesima, nelle pagine della nostra storia, nelle dottrine dei nostri filosofi nelle aspirazioni dei nostri martiri, nelle tendenze del popolo» . In tal senso, «l’insegnamento del Foscolo dovette pur essere vivo su Pisacane» .
La sua intenzione è quella di «ridonare la vita al Comune» .
«Reso libero ed indipendente – chiarisce Carlo Pisacane –, ogni Comune avrà il solo obbligo, che gli viene imposto dalla necessità di conservare l’acquisita libertà ed indipendenza, di concorrere con tutti i suoi mezzi a francare l’Italia dai nemici esterni» .
In tal modo il «comune nel progetto del pensatore meridionale ha funzione di centro propulsore della vita sia economica che politica dell’intera nazione». Sembra evidenziarlo anche Parma, la Regione di Stefano Bonaccini, con tanti spazi di condivisione.
