“Gli sbarchi sono in calo, il fenomeno migratorio può essere governato”. Con queste parole ieri il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha aperto il suo intervento al ‘Coast Guard Global Summit 2025’, il vertice internazionale dedicato alla cooperazione tra le guardie costiere e le autorità marittime, ospitato quest’anno in Italia. Meloni ha sottolineato come la rotta migratoria del Mediterraneo centrale, storicamente la più critica, stia registrando una flessione significativa: “I numeri incoraggianti che stiamo vedendo in Italia e in Europa, il calo drastico degli sbarchi, la diminuzione dei morti e dispersi in mare, sono la dimostrazione che è possibile costruire un paradigma nuovo, oltre ogni approccio ideologico. Esiste un’alternativa concreta che mette al primo posto la legalità, combatte la mafia del mare e affronta le cause profonde della migrazione”.
Un messaggio che il governo intende rilanciare anche in sede europea, in un momento in cui il tema resta al centro dell’agenda politica, tra pressioni interne e richieste di solidarietà condivisa tra gli Stati membri.
L’omaggio alle Guardie costiere

Il Premier ha riservato parole di riconoscenza alle autorità marittime italiane: “Tutto questo sarebbe impossibile senza le competenze e la professionalità delle nostre Guardie costiere. L’Italia è prima di tutto una Nazione marittima e il mare per noi è confine e orizzonte, protezione e stimolo a superare i nostri limiti”. Secondo Meloni la geografia assegna all’Italia un ruolo unico: “Siamo al centro del Mediterraneo, che oggi non può più essere definito allargato, ma globale. Questo bacino proietta la sua rilevanza al di là dei suoi limiti fisici e politici ed è tornato protagonista dell’interconnessione mondiale, cerniera di comunicazione tra Atlantico e Indo-Pacifico”.
Mediterraneo al centro del mondo

Il ragionamento del Premier si lega al posizionamento internazionale del Paese: “Se il Mediterraneo è tornato al centro del mondo e se la missione dell’Italia è essere ponte ideale tra Europa, Africa e Medio Oriente, allora è chiaro che abbiamo di fronte sfide molteplici. Per affrontarle dobbiamo rafforzare la capacità di cooperare con i partner e di scambiare competenze tra le autorità che operano nel dominio marittimo”. Un compito che, ha ribadito, il nostro Paese non ha mai eluso: “I risultati ottenuti e il valore riconosciuto a livello internazionale alla nostra Guardia costiera lo dimostrano”.
La lotta alla “mafia del mare”

Meloni ha poi puntato il dito contro le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di migranti, definendolo “una delle attività più redditizie al mondo”. “I rapporti Onu hanno certificano che questo business ha ormai raggiunto per volume d’affari quello della droga, dopo aver superato il traffico d’armi. È una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel solo 2024 ha condotto alla morte oltre 9mila persone lungo le rotte migratorie”. Un bilancio che, secondo il Premier, impone una scelta netta: “Rassegnarci oppure agire. Noi scegliamo di agire con determinazione, immaginando insieme soluzioni innovative e mettendo in campo ogni mezzo a disposizione”.
Sfide vecchie e nuove
Nel suo discorso il Presidente del Consiglio ha infine affrontato il tema delle trasformazioni tecnologiche che investono anche il settore marittimo. “Le sfide di oggi intrecciano vecchi problemi con innovazioni travolgenti, penso all’intelligenza artificiale e alle tecnologie emergenti. Il nostro compito è essere all’altezza di queste responsabilità, con soluzioni efficaci, concrete e pragmatiche”.
In soldoni, Meloni dal palco del summit ha voluto lanciare un messaggio di fiducia: “Se vogliamo, possiamo governare il fenomeno migratorio. Serve determinazione, unità d’intenti e la consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un confine, ma il cuore della nostra identità e della nostra proiezione internazionale”.