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Mattarella: “La scuola è futuro, comunità e inclusione

giovedì, 11 Settembre 2025
1 minuto di lettura

Il suono della prima campanella come simbolo di rinascita, impegno e speranza. Con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha celebrato l’inizio del nuovo anno scolastico, partecipando all’inaugurazione del Collegio dei Nobili di Capodistria, durante la sua visita di Stato in Slovenia.
Ogni anno in Italia – ha ricordato il capo dello Stato – mi reco in una scuola per vivere con gli studenti l’inizio dell’anno scolastico. È un momento importante non soltanto per alunni e alunne, ma anche per le loro famiglie e per l’intera società. Il suono della campanella ci proietta verso il futuro, verso le settimane e i mesi che ci attendono a scuola”.

Valori universali

Mattarella ha descritto la scuola come “un luogo dalle stesse caratteristiche e aspirazioni in ogni parte del mondo. Una strada su cui camminare insieme, giovani e adulti”. E ha sottolineato i valori che animano la comunità scolastica: “accoglienza, dialogo, comunità, responsabilità, fiducia, rispetto e inclusione”.
Il presidente ha quindi legato l’esperienza educativa alla crescita collettiva: “Incontri con la conoscenza e con i valori propri del momento educativo sono ciò che forma cittadini consapevoli, capaci di guardare al futuro con apertura”.

Un messaggio europeo

Dal palco del Collegio dei Nobili, Mattarella ha richiamato anche la dimensione internazionale dell’istruzione, collocandola nel cuore del progetto europeo: “In luoghi come questo si irrobustisce l’Europa e si abbattono i preconcetti per essere persone consapevoli e aperte al mondo”.
Il riferimento non è casuale: Capodistria è una città di frontiera, dove la storia ha intrecciato lingue e culture diverse. Da qui, il presidente ha voluto rilanciare il messaggio di una scuola come strumento di dialogo e coesione, oltre i confini nazionali.

Una ricorrenza che parla a tutti

Il discorso di Mattarella ha ribadito l’importanza di considerare l’avvio dell’anno scolastico non soltanto un rito per gli studenti, ma un passaggio che riguarda l’intera comunità. “La scuola – ha affermato – è un incontro tra generazioni, un cammino comune che segna il futuro di un Paese”.

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