Con l’annuncio del ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, al Forum Teha di Cernobbio, il governo si prepara a lanciare a fine mese il portale “Italia Semplice”. Un’iniziativa che, al di là della veste digitale, rappresenta un cambio di passo concreto nella gestione della macchina statale: trasparenza, accessibilità e centralità dell’utente diventano i pilastri di una Pubblica Amministrazione finalmente al servizio di cittadini e imprese.
Negli ultimi tre anni, sotto la guida del ministro Zangrillo, sono state introdotte centinaia di misure di semplificazione. Ora, con il nuovo portale, queste saranno raccolte, documentate e rese consultabili in un unico spazio. Un’operazione verità che rompe con l’opacità del passato e si pone un obiettivo chiaro: rendere la PA un alleato dello sviluppo, non più un freno.
I dati parlano chiaro: 261 procedure già semplificate entro il 2024, in settori cruciali come energia, edilizia, attività economiche e comunicazioni elettroniche. Interventi come l’eliminazione della SCIA per 45 attività artigiane o la standardizzazione delle pratiche per il settore turistico sono solo alcuni esempi di un lavoro serio, sistemico e partecipato. Non è un caso che Zangrillo abbia voluto sottolineare che la semplificazione non è stata calata dall’alto, ma costruita “assieme agli utenti”.
Certo, molto resta da fare. Il disegno di legge delega in discussione in Parlamento — che dovrebbe dare maggiore forza normativa al processo — procede a rilento. Ma il percorso intrapreso è ormai chiaro: meno burocrazia, più efficienza, più fiducia.
Non dimentichiamo che, secondo le stime riportate dallo stesso Zangrillo, il peso della burocrazia sulle imprese italiane ammonta a 43 miliardi di euro l’anno. Una cifra insostenibile per un’economia che vuole tornare competitiva. Ecco perché il lavoro sulla semplificazione, previsto anche dal PNRR, non è solo una promessa politica: è una necessità strategica.
Il governo di centrodestra ha dimostrato di voler incidere sul serio, riportando la Pubblica Amministrazione a essere strumento di crescita, e non più un ostacolo strutturale. Il portale Italia Semplice sarà, si spera, il simbolo tangibile di questa inversione di tendenza. Ora tocca alle Camere fare la loro parte, accelerando l’approvazione del DDL e sostenendo un progetto che guarda al futuro con pragmatismo e visione.