Qualsiasi presenza militare occidentale in Ucraina verrebbe considerata un bersaglio legittimo dalle forze armate russe. Lo ha dichiarato il Presidente Vladimir Putin nel corso del Forum economico di Vladivostok, lanciando un monito agli alleati di Kiev mentre continuano le discussioni internazionali sulle misure di sicurezza future per l’Ucraina. “Se delle truppe dovessero comparire lì, soprattutto ora, durante le operazioni militari, partiamo dal presupposto che si tratterebbe di obiettivi legittimi da distruggere”, ha affermato il leader del Cremlino. Putin ha inoltre ribadito che la Russia considera l’allargamento della Nato e la prospettiva di un ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza atlantica come una delle ragioni principali dell’intervento militare lanciato nel febbraio 2022.
Il Presidente russo ha però aperto uno spiraglio a possibili negoziati di pace: “Se si prenderanno decisioni che porteranno a una pace duratura, allora non vedo alcun senso nella presenza di truppe occidentali sul territorio ucraino”.
“Putin pronto anche a un incontro trilaterale con Trump e Zelensky”
Sulle prospettive diplomatiche si è espresso anche il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un’intervista al quotidiano Izvestia. Secondo Peskov, Putin non esclude alcuna opzione e sarebbe disposto persino a partecipare a un vertice trilaterale con il numero uno statunitense Donald Trump e l’attuale leader ucraino Volodymyr Zelensky.
“Putin non esclude alcuna possibilità, è aperto a tutti i tipi di incontri, ma dovrebbero essere ben organizzati per registrare un risultato”, ha sottolineato il portavoce. Sul fronte delle relazioni bilaterali con Washington, Peskov ha riconosciuto progressi lenti e graduali, ma ha avvertito che la normalizzazione “richiederà molto tempo”, complice – secondo Mosca – l’atteggiamento ostile della precedente amministrazione guidata da Joe Biden.
