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Disoccupazione ai minimi da quasi vent’anni. Meloni: “Numeri incoraggianti”

Con 218 mila lavoratori in più in un anno. Tajani annuncia una proposta per sostenere i salari bassi
martedì, 2 Settembre 2025
2 minuti di lettura

Il mercato del lavoro italiano ha registrato a luglio un segnale positivo che non si vedeva da tempo. Secondo i dati diffusi dall’Istat, il tasso di disoccupazione si è fermato al 6 per cento, il livello più basso dal giugno 2007. Per tasso di disoccupazione si intende la percentuale di persone che cercano lavoro senza riuscire a trovarlo rispetto alla popolazione attiva. In termini assoluti, i disoccupati sono scesi a circa un milione e mezzo, 74 mila in meno rispetto a giugno.

Più occupati rispetto all’anno scorso

Nello stesso mese, gli occupati hanno raggiunto quota 24 milioni e 217 mila. Rispetto a giugno si registra un aumento di 13 mila persone con un impiego, mentre se si guarda all’anno precedente l’incremento è di 218 mila unità, pari a una crescita dello 0,9 per cento. Il tasso di occupazione, cioè la quota di persone che lavorano sul totale della popolazione in età da lavoro, è salito al 62,8 per cento.

Giovani meno penalizzati

Un dato significativo arriva anche dal fronte giovanile. La disoccupazione tra i ragazzi tra i 15 e i 24 anni è scesa al 18,7 per cento, in calo di oltre un punto percentuale rispetto al mese precedente. Questo significa che pur restando elevata, la difficoltà dei giovani a entrare nel mercato del lavoro mostra un miglioramento.

Differenze tra dipendenti e autonomi

La fotografia diffusa dall’Istat mette in luce come crescano i lavoratori dipendenti sia a tempo indeterminato che a termine. I contratti stabili hanno superato i 16 milioni e 400 mila, mentre i rapporti a termine si attestano a 2 milioni e 567 mila. A diminuire sono invece i lavoratori autonomi, scesi a poco più di 5 milioni e 200 mila. Per inattivi, categoria anch’essa monitorata dall’istituto di statistica, si intendono coloro che non hanno un lavoro e non lo cercano: in questa fascia la percentuale è salita leggermente al 33,2 per cento.

Confronto con il trimestre

Analizzando i tre mesi che vanno da maggio a luglio e confrontandoli con quelli tra febbraio e aprile emerge un incremento degli occupati di 51 mila unità. Aumentano anche le persone in cerca di un impiego, mentre calano gli inattivi. Su base annua la crescita dell’occupazione è ancora più evidente con un calo dei disoccupati di quasi il 7 per cento.

L’andamento in Europa

Il miglioramento non riguarda solo l’Italia. Secondo i dati Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, il tasso di disoccupazione nell’Eurozona è sceso al 6,2 per cento, mentre in tutta l’Unione si è attestato al 5,9 per cento. L’Italia, che storicamente registra valori più alti rispetto ad altri Paesi, appare in linea con il trend comunitario.

Le parole della presidente del Consiglio

Di fronte a questi numeri, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato con soddisfazione. “Secondo l’ultima rilevazione Istat anche a luglio arrivano segnali positivi dal mondo del lavoro: il tasso di occupazione sale al 62,8 per cento e quello di disoccupazione scende al 6 per cento. Rispetto a luglio 2024 si registrano 218 mila occupati in più, con una crescita trainata soprattutto dai contratti a tempo indeterminato. Numeri incoraggianti che confermano l’efficacia delle misure messe in campo e ci spingono a proseguire con determinazione su questa strada: più opportunità, più lavoro, più crescita per l’Italia”, ha dichiarato.

Tajani e la proposta sul salario minimo

Anche il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha voluto sottolineare il risultato: “Grazie alle iniziative del Governo continua a calare la disoccupazione in Italia. Oggi abbiamo il nuovo record storico di occupati. L’economia migliora e la crescita del PIL pro capite lo dimostra”. Tajani ha poi anticipato una proposta in favore dei lavoratori con retribuzioni più basse: “Il nostro obiettivo è quello di aumentare i salari bassi e sostenere maggiormente le fasce più deboli. Una nostra idea sarà quella di eliminare il pagamento dei contributi per chi guadagna fino a 9 euro l’ora”.

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