L’ex primo ministro britannico Tony Blair parteciperà a un vertice ad alto livello alla Casa Bianca sul futuro di Gaza, convocato dall’amministrazione Trump per delineare un piano postbellico che possa garantire stabilità e ricostruzione nella Striscia. L’incontro, previsto per il 28 agosto, vedrà la presenza di figure chiave della diplomazia internazionale, tra cui Jared Kushner, già consigliere presidenziale e architetto degli Accordi di Abramo, e Steve Witkoff, inviato speciale per il Medio Oriente. Blair, che ha ricoperto per anni il ruolo di inviato del Quartetto per il Medio Oriente, torna così al centro della scena diplomatica con l’obiettivo di contribuire a una strategia che escluda Hamas dal futuro assetto politico di Gaza. Il piano, ancora in fase di definizione, punta a creare un’amministrazione civile sostenuta da attori regionali e internazionali, con un forte impegno umanitario e infrastrutturale. Secondo fonti vicine al summit, il progetto prevede un incremento massiccio degli aiuti alimentari e sanitari, la ricostruzione delle reti idriche ed elettriche e la creazione di un meccanismo di sicurezza multilaterale. “È un piano molto completo, che riflette le motivazioni umanitarie del presidente Trump,” ha dichiarato Witkoff, anticipando che Blair e Kushner presenteranno proposte concrete per il “day after”. La presenza di Blair è vista come un tentativo di dare credibilità internazionale all’iniziativa, in un momento in cui Gaza affronta una crisi umanitaria senza precedenti: oltre 300 morti per fame, secondo fonti locali, e una popolazione allo stremo. Il summit potrebbe rappresentare un punto di svolta, ma restano forti interrogativi sulla sostenibilità politica del piano e sulla sua accettazione da parte dei leader palestinesi. Blair, che ha già incontrato Mahmoud Abbas per discutere le proposte, si è detto pronto a mediare tra le parti.
Washington convoca Blair: summit sul piano postbellico per Gaza
