Il più grande fondo patrimoniale al mondo, quello norvegese, ha annunciato l’esclusione del colosso statunitense Caterpillar dal proprio portafoglio etico, citando “coinvolgimenti diretti e ripetuti” nelle attività di insediamento israeliane in Cisgiordania. La decisione, comunicata da Norges Bank Investment Management, arriva dopo mesi di pressioni da parte del Consiglio Etico e di organizzazioni internazionali per i diritti umani. Caterpillar, nota per la produzione di macchinari pesanti, è accusata di fornire bulldozer e attrezzature utilizzate per la demolizione di abitazioni palestinesi e la costruzione di infrastrutture negli insediamenti considerati illegali dal diritto internazionale. “Le nostre valutazioni indicano un rischio inaccettabile di complicità in violazioni dei diritti umani”, si legge nella nota ufficiale del fondo. Il fondo norvegese, che gestisce oltre 1.700 miliardi di euro provenienti dai proventi petroliferi del Paese, ha già escluso in passato aziende coinvolte in attività controverse, tra cui giganti del tabacco, società minerarie e gruppi legati alla sorveglianza digitale. L’inserimento di Caterpillar nella lista nera rappresenta un nuovo capitolo nella politica di disinvestimento etico del fondo, che ha recentemente tagliato i legami con sei società israeliane attive nei territori occupati. Mentre le ONG applaudono l’iniziativa come “un passo concreto verso la responsabilità globale”, il governo israeliano ha definito la decisione “priva di fondamento giuridico”. Caterpillar, dal canto suo, ha dichiarato di non avere controllo sull’uso finale dei propri prodotti, sottolineando che le vendite avvengono tramite distributori indipendenti. Il disinvestimento sarà completato entro settembre, e il fondo ha annunciato ulteriori revisioni trimestrali su società con legami diretti o indiretti con la Cisgiordania.
